Le previsioni meteo per stamattina non erano incoraggianti, eppure la gente ha iniziato ad affollare il parterre del 22° Rock Master di Arco fin dalle prime ore, poi nel pomeriggio il tempo è peggiorato, tanto da far sospendere temporaneamente la gara. Alle 9.30 attenzioni puntate sulla parete della “lead”, sicuramente la disciplina più completa dell’arrampicata, con il “top” a 26 metri per le donne ed a 33 metri per i maschi. Pubblico competente e prodigo di incitamenti ed applausi, con l’atmosfera che è andata riscaldandosi nel finale quando si sono esibiti i big. Per la gara femminile i tracciatori sono stati più “morbidi” e lo dimostra il fatto che in quattro sono riuscite a centrare l’obbiettivo, l’agognato top che ha creato suspance fino all’ultima presa. Brava, anzi bravissima Johanna Ernst (AUT) che, dopo aver collezionato l’unico top ieri nella prova a vista, oggi ha sommato una prova maiuscola tanto da balzare sul primo gradino del podio. Due top indiscutibili, frutto di grande abilità nei passaggi più difficili e che esaltano la giovanissima austriaca capace di mettersi dietro Maja Vidmar e Angela Eiter, due campionesse che non hanno bisogno di presentazioni. La slovena, rientrata alle gare dopo un infortunio proprio ad Arco, ha fruito della bella prova di ieri e così si è qualificata per il successivo “duello”. Quarto top di giornata al femminile quello dell’altra slovena Mina Markovic. Alle italiane nella generale sono toccate le ultime due posizioni, ma i valori in discussione erano decisamente elevati. Così ecco la vicentina Jenny Lavarda al 9° posto e l’esordiente e giovanissima Manuela Valsecchi 10.a. Il tracciato al maschile era molto severo. Ne ha beneficiato il pubblico, che ha potuto ammirare passaggi impensabili e cambi di ritmo che solo i grandi campioni sanno adottare. Due soli top e tutti e due centrati dai due fortissimi baschi Patxi Usobiaga e Ramon Puigblanque. Per gli altri non c’è stato verso di piazzare la mano sull’ultima presa. L’austriaco Schubert ha sognato per un attimo di salire l’ultimo “scalino”, ma nulla da fare e nemmeno per il ceco Mrazek, finito terzo nella classifica che somma le due giornate, proprio davanti all’austriaco. Bravo anche Zardini. “Canon” è arrivato a 24 metri , poi la corda lo ha tradito costringendolo all’errore quando di braccia ne aveva ancora. Peccato per lui e per il pubblico, che non ha certo lesinato applausi per l’unico azzurro in gara. Il Trofeo Lattisi era attesissimo, è un “duello” parallelo fra i migliori quattro della lead. Una gara tiratissima, quasi una arrampicata in perfetto sincronismo tra i migliori interpreti al mondo. Nella finalissima si sono trovate di fronte l’emergente e giovanissima Ernst e la “navigata” Maja Vidmar. Sono salite alla pari, ma nel finale la Vidmar ha avuto una indecisione che ha pagato cara. Felicissima l’austriaca, che si porta a casa così un successo prestigioso. Per il terzo posto l’ha spuntata la Markovic su Angela Eiter. Tra i maschi finalissima tutta spagnola con due “mostri” dell’arrampicata, Puigblanque e Usobiaga. . (foto e Fonte Newspower)
lunedì 8 settembre 2008
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