sabato 27 settembre 2008

IMPRESE: Dal diario di bordo di Alex Bellini


Se non ve ne eravati accorti sono ripartito!:-) E che ripartenza: ho fatto anche il botto. Dopo il remo spezzato dalla violenza del mare, un´onda, l´altro ieri, mi ha fatto fare il giro della morte. Vi avevo raccontato di come certe onde formassero dei tubi tanto grossi da poter farci stare dentro la barca. Fino a ieri pero´ la fortuna me le aveva fatte sfiorare, anche di pochi metri, invece alle 19:00 proprio quando stavo pensando di fermarmi, una massa d´acqua enorme mi ha colpito in pieno. La violenza e´ stata tale da strapparmi dai remi e dal carrello e gettarmi in acqua. Se ci ripenso riesco ancora a sentire lo spostamento d´aria che ha anticipato l´impatto. L´ho vista formarsi proprio sotto ai miei occhi, improvvisamente e questa volta, maledette cncidenze, non ero ne´ un metro avanti ne´ un metro indietro per cercare di schivarla. No, mi trovavo proprio ai suoi piedi, con precisione millimetrica, tanto che evitarla mi e´ subito parso impossibile. Sott´acqua il primo pensiero e´ stato quello di ripararmi la testa da possibili botte e svenimento quindi, dopo un paio di secondi di apnea sono riemerso dall´acqua proprio sotto la barca capovolta. Per un momento ho pensato che quella era proprio la fine e cosa peggiore e´ che non potevo accedere alla cabina ne´ per attivare l´EPIRB ne´ per fare una telefonata. Era la fine e stop. Da tempo pero´ ero mentalmente pronto ad una situazione simile. Me l´ero gia´ immaginata centinaia di volte e per un fatto strano in quel momento ero lucido e relativamente tranquillo. Era come assistere all´incidente di qualcun altro, non al mio. La barca sembrava faticare a raddrizzarsi, sentivo che, dentro la cabina, tutta l´attrezzatura si stava mischiando e speravo almeno che non entrasse acqua. Le onde, intanto, avevano ripreso a battere violentemente contro la barca e li´ sotto non e´ che mi sentissi al sicuro percio´ quando capii che da sola non si sarebbe raddrizzata (o cosi´ almeno credevo) mi sono messo su un fianco e facendo peso con tutto il corpo sullo scalmo del remo ho aspettato che un po´ di vento o un po´ di mare mi aiutassero a raddrizzarla. C´e´ voluto poco. Due o tre dondolamenti dopo di che la barca ha comonciato il suo lento giro. In cabina ho trovato il delirio, come ogni volta in queste occasioni. Ho trovato molta acqua ma non so se sia entrata dal portellone o da uno dei gavoni laterali. Con pazienza mi sono messo seduto ed ho cominciato ad asciugare e a ben vedere il capovolgimento e´ stato almeno utile perche´ mi ha obbligato a pulire ed ascigare la cabina anche in angoli che non vedevano una spugna da molti mesi. Pochi gli oggetti di valore persi in mare. Una t-shirt una borraccia ed una bottiglia di acqua. Cio´ che mi dispiace aver perso e´ stato un pesce volante gia pulito e pronto per la spadellata, piombato in la notte precedente. (continua su www.alexbellini.it)

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