martedì 30 settembre 2008

CICLISMO: X Garmin un oro e un argento ai mondiali su strada


La vittoria in una competizione sportiva è il frutto di un preciso lavoro di squadra: al fianco del contributo di tutti gli uomini che compongono la squadra, anche l’attrezzatura e la tecnologia applicata allo sport gioca un ruolo sempre più importante. E’ quanto successo ieri a Varese nella l’ultima prova dei mondiali di ciclismo su strada dove l’Edge 705, il GPS progettato da Garmin per gli appassionati delle due ruote, si è laureato campione del mondo al fianco di Alessandro Ballan. Il ciclista del Team Lampre si è infilato al collo la medaglia d’oro al termine di una competizione avvincente e dall’esito sempre incerto. Infatti, a due chilometri dall’arrivo Ballan ha dato una impressionante accelerata infliggendo la stoccata decisiva ai compagni di fuga, tra i quali c’era anche Damiano Cunego, collega non solo con la maglia azzurra ma anche con i colori blu-fucsia del Team Lampre, che ha conquistato la piazza d’onore con a bordo un Garmin Edge 705. Alessandro Ballan sarà l’ospite d’onore allo stand Garmin in occasione di Eicma, il salone della bicicletta, in programma a Fiera Milano dal 6 al 9 novembre: il neo campione del mondo commenterà la propria gara illustrando ai tifosi presenti in fiera le “tracce” che il suo Edge 705 ha registrato durante tutta la gara. Dal battito cardiaco alla velocità, passando per il numero di pedalate al minuto, rivivremo dalla viva voce del protagonista, la prova mondiale di Varese. Ma i patiti del “ciclismo tecnologico” non dovranno aspettare fino a novembre per conoscere le “gara” di Ballan, perché nei prossimi giorni le tracce iridate saranno disponibili sul sito Garmin e scaricabili da tutti i possessori di un Edge. I due ciclisti, ai quali si unisce uno straordinario Marzio Bruseghin, fanno parte del Team Lampre: da due stagioni i componenti della squadra di Giuseppe Saronni sono tra i “professionisti su strada” che sul manubrio della bicicletta utilizzano l’Edge 705. Con la vittoria di Varese, Garmin ha dimostrato, ancora una volta, di essere leader non solo nel mercato sportivo con un’offerta che non trova confronti tecnici, ma conferma di primeggiare anche nelle competizioni dove gli atleti che gareggiano con la propria strumentazione, frequentano sempre più spesso il gradino più alto del podio.


IMPRESE: Dal diario di bordo di Alex Bellini


Miglia cumulate 6573 Miglia rimanenti poco piu´ di 1600 Ne mancano proprio poche, eh!? Ma facciamo finta di niente. Non vorrei tirarmela addosso (la sfortuna). Il messaggio piu´ frequente che ultimamente mi arriva e´ :Dopo la tempesta arriva sempre il sereno. E questo ormai l´ho capito. Il punto, ora, e´ un altro, ossia: quanti giorni di sereno ci sono dopo la tempesta? Ve lo chiedo perche´ qui la faccenda e´ ancora dura e lenta. La causa e´ ancora, ovviamente, questione di corrente e quando nomino quella parola mi vengono in mente brutte cose.. Questa volta c´e´ un pero´, un grande pero´: fino ad ora la corrente non mi fatto perdere un solo miglio. Potra´ rallentarmi, potra´ portarmi (come su un tapis roulant) a Sud come oggi, ma ancora non mi ha ricacciato indietro e questo, visto i tempi che corrono, e´ gia´ un´ottima notizia. Ieri e l´altro ieri sono stato un po´ piu´ lento tant´e´ che gia´ cominciavo a prepararmi mentalmente per un´altra lenta tortura mentre oggi e´ andata un po´ meglio. Meteorologicamente parlando questi ultimi giorni sono stati tutti identici, caratterizzati da mattinate piovose e nebbiose per poi graduatamente aprirsi e lasciare spazio ad un sole africano. Oggi e´ stato fenomenale: dalle 7:30 alle 10:15 sotto una pioggia torrenziale (con cerata che faceva acqua dappertutto), vento e freddo, fino alle 13 tempo incerto poi dalle 14 fino alle 19 un sole ed un sereno da fotografare e da arrostire. (non mi e´ bastato mettere abbondante crema per evitare scottatura sul collo). QUESTA PAZZA PRIMAVERA!!! Oggi mi hanno fatto visita tre tonni, uno di oltre un metro, gli altri due poco piu´ piccoli e mi han seguito mantenendosi sotto la barca fino a sera (forse ce li ho ancora sotto perche´ ogni tanto sento dei colpi alla carena). Quello piu´ grande, benche´ fosse quello che si manteneva piu´ a tiro di fucile l´ho subito scartato perche´ considerando l´energia e la forza che dava a vedere ero certo che mi avrebbe trascinato in acqua, quindi ho rivolto la mia attenzione sugli altri due e quando uno l´ho avuto vicino ho sparato.... ....mancandolo clamorosamente, arpionando invece un altro pesce (quello della foto) che non avevo neppure visto. Ho scoperto da alcuni di voi che si trattava di uno sgombro e quindi sono andato tranquillo e ne ho mangiato meta´ per cena. L´altra meta´ domani a colazione. Non mi ero mai posto il problema della non commestibilita´ di certi pesci (se la faccia mi piaceva e l´odore non era sgradevole lo consideravo mangiabile) poi recentemente mi avete fatto venire dubbi e timori quindi ho pensato di chiedere consiglio. Mi accorgo a questo punto di non aver nient altro da raccontare... (Continua su www.alexbellini.it)

lunedì 29 settembre 2008

CORSA IN MONTAGNA: Marco De Gasperi conquista la trentacinquesima edizione dell'Hochfelln Berglauf


La vittoria che non ti aspetti, su un percorso di sola salita e contro colui che della salita è da tempo l'indiscusso padrone: la firma di Marco De Gasperi sulla trentacinquesima edizione dell'Hochfelln Berglauf, grande classica della corsa in montagna internazionale disputata questa mattina a Bergen, in Germania. Poco meno di 9 Km. di gara, poco più di mille metri di dislivello, per un tracciato su cui negli anni si sono misurati tutti i più grandi della specialità, come si può facilmente desumere dalle liste all time. Sul finire di una stagione fatta di fortune alterne, il sei volte iridato della Forestale trova il guizzo che gli permette di mettere dietro, su sola salita, anche 'sua maestà' Jonathan Wyatt, fresco del suo sesto alloro conquistato a Crans Montana. Così forte, sul tracciato di Bergen, De Gasperi mai aveva corso e il suo 41'41' rappresenta anche il terzo tempo di sempre, dopo gli 'storici' 40'34' di Wyatt e 41'22' di Antonio Molinari. Sul traguardo, Wyatt arriva questa volta 41' dopo il valtellinese, capace di guadagnare gradatamente spazio nella seconda parte di gara, dopo che insieme allo stesso Wyatt e agli altri azzurri Gaiardo e Regazzoni era rientrato sul tedesco Zeiler, che l'allungo aveva invece provato nei primi chilometri di gara. Sul podio, nobilitandolo, sale anche Marco Gaiardo (Orecchiella Garfagnana), autore di un pregevolissimo 42'54', che migliora di un paio di secondi il suo 'personale' e che lo conferma come il sesto uomo di sempre sul tracciato di Bergen. Ai piedi del podio, a 1'48' da De Gasperi, si ferma invece la corsa del ceco Robert Krupicka, che chiude quarto davanti ai tedeschi Timo Zeiler (43'48') e Helmut Schiessl (44'06'). Settimo è il polacco Andrej Dlugosz (44'42'), che precede il ceco Roman Skalsky (45'19') e altri due azzurri: Andrea Regazzoni (Valle Brembana), protagonista sino ad oltre metà gara, cede qualcosa nel finale e chiude nono in 45'37', sei secondi meglio di Gerd Frick (Telmekom Sudtirol), che acciuffa dunque una bella decima piazza. Per i colori italiani, da segnalare anche il quindicesimo posto di Antonio Toninelli (Valle Camonica) e il ventitreesimo del maratoneta Massimo Leonardi (Valle Brembana). Sullo stesso tracciato degli uomini, crolla il record della prova femminile. Già sembrava mostruoso il 47'42' realizzato nel 2002 dalla russa Svetlana Demidenko: che dire allora del 47'28' con cui la neocampionessa del mondo Andrea Mayr taglia oggi il traguardo in sedicesima posizione assoluta? I minuti di distacco sono tanti davvero per una seconda classificata del prestigio di Anna Pichrtova: la ceca, iridata nel 2007, visto l'andazzo, nel finale alza un poco i remi in barca e chiude in 51'55', lasciandosi avvicinare dalla connazionale Pavla Matyasova che conquista comunque il podio in un 52'31' che spesso, da queste parti, sarebbe valso la vittoria. Le padroni di casa si consolano con la quarta piazza di Veronica Ulrich (56'26') e con la quinta di Barbara Hasch (57'54'), in una giornata che, in ogni caso, segna il ritorno sulla grande scena internazionale di una classica un poco snobbata nelle ultime stagioni. (Fonte paolo Germanetto "Amici della Corsa in Montagna")

domenica 28 settembre 2008

CORSA IN MONTAGNA: ai provinciali sondriesi di Talamona dominano Max Zanaboni ed Alice Gaggi


E’ iniziato con la gara di Talamona il trittico della corsa in montagna d’autunno che si svilupperà poi con le Marmitte dei Giganti ed il Trofeo Vanoni. Al via tutte le categorie, sul tradizionale percorso che dal centro del paese si sviluppa sul versante orobico per un totale di 4 chilometri e 250 metri di dislivello. Alla gara clou maschile di 7,8 km riservate alle categorie assolute e master, ben 103 gli atleti al via. Subito in testa il sondalino Massimiliano Zanaboni (Atletica Valli Bergamasche) che ha fatto gara in solitaria per tagliare poi vittorioso il traguardo con il tempo di 33’50”. Dietro è stata bagarre tra Michele Penone (G.P. Santi Nuova Olonio), Giovanni Tacchini (G.S. CSI Morbegno IVC Rovagnati), Francesco Della Torre (G.S. Valgerola Ciapparelli), Fabrizio Triulzi (G.P. Valchiavenna Liquigas) e Mattia Curtoni (G.S. CSI Morbegno IVC Rovagnati) che sono transitati in quest’ordine a metà gara. Nel secondo ed ultimo giro però le carte si sono rimescolate e nel rettilineo finale si è presentato in seconda posizione la promessa giallo-blu Francesco Della Torre che ha chiuso, con una grande prestazione, in 34’17” davanti al chiavennasco Fabrizio Triulzi (34’31”). Ai piedi del podio Michele Penone (G.P. Santi Nuova Olonio) in 34’34” che ha preceduto il bianco-rosso Mattia Curtoni (34’44”). Primo junior il morbegnese Marco Leoni con il tempo di 35’27”, primo master Ivano Paragoni del G.P. Santi Nuova Olonio. Nella gara femminile di 4 km, pronostici rispettati con la vittoria di Alice Gaggi (G.S. Valgerola Ciapparelli), tempo finale 20’25”, che non è però riuscita ad abbassare il record sul percorso che le appartiene. Alle sue spalle grande gara per la master Michela Trotti (G.S. CSI Morbegno IVC Rovagnati) in 21’32” che ha preceduto la senior Alessandra Valgoi (Atletica Alta Valtellina), tempo finale 21’54”. (Foto e Fonte Fidal Sondrio)

3TBIKE: Gara “nervosa” domata da Andrea Zamboni che vince su Zulian. Debora Coslop senza rivali al femminile


Telve Valsugana vestita a festa, oggi, per salutare i numerosi bikers che hanno animato la prima edizione della 3T Bike, vinta da Andrea Zamboni e da Debora Coslop. A completare il successo della manifestazione anche una bella giornata di sole, fresca per la verità al mattino, ma a scaldare l’atmosfera ci ha pensato l’entusiasmo dei bikers salutati a loro volta, a due minuti dalla partenza, dalle campane che il parroco don Franco ha suonato prima di prendere il via, lui stesso, alla gara. Una corsa, la 3T Bike, partita sotto i migliori auspici, con iscrizioni bloccate in anticipo a 350 unità per non rischiare di incrinare il successo organizzativo, e quasi altri 300 in lista d’attesa con la speranza di poter allinearsi al via. Gara vivace fin dalle prime battute, con un terzetto composto da Zamboni, Zulian e Anzelini che hanno cercato di allungare e con Margonari a fare da “cerniera” con un altro gruppetto composto da Egger, Ludwig e Pintarelli. La gara non concedeva certo tattiche ragionate: alle salite, decisamente impegnative, seguivano discese mozzafiato e non c’erano tratti pianeggianti per tirare il fiato. In tutto 23 chilometri molto nervosi e vallonati, e per chi non conosceva bene come dosare le forze lungo i 1.089 metri di dislivello erano dolori. I primi tre si sono alternati al comando, dando l’idea di una buona collaborazione, poi in prossimità del primo GPM si è accodato Margonari. Ma proprio sul GPM il primo colpo di scena della giornata. Anzelini abbandona la compagnia di testa, colpa della catena, e così Zamboni allunga, trovandosi senza il prezioso compagno di squadra, con Zulian e Margonari staccati di una manciata di secondi. (Foto e Fonte Newspower)

CORSA IN MONTAGNA: Mario Scanu e Antonia Filippin si aggiudicano la gara sui luoghi della memoria


Mario Scanu e Antonia Filippin vincono nella gara più lunga, nel percorso medio, arrivo a parimerito per Massimo De Menech e Stefano Bertelle. Tra le donne successo di Martina Siorpaes. Nella gara più corta vittoria di Filippo Barizza e di Angela De Poi. Questa mattina a Longarone una brezza e una temperatura piuttosto fredda hanno dato la sveglia alle migliaia di persone che hanno voluto partecipare aquesta manifestazione che collega sport e storia. Il forte richiamo della Diga del Vajont e dei luoghi attraversati dalla competizione, aperti al pubblico dall’Enel solo per questa occasione, ha fatto si che le iscrizioni arrivassero a quota 3700. Oltre milletrecento partecipanti in più rispetto lo scorso anno. Le operazioni di registrazione dei concorrenti, aperte sino a qualche minuto prima della partenza hanno costretto gli organizzatori ad un lavoro frenetico, tanto che il via della gara è stato posticipato di circa 15 minuti. Alla partenza sono arrivati atleti e semplici appassionati da tutta la Provincia di Belluno, ma anche da molte parti del Veneto. Dopo lo sparo, i concorrenti hanno attraversato la statale dirigendosi verso le prime rampe in sterrato che portano ai piedi della diga. Nei primi chilometri sono Mario Scanu, Raul Barattin e Filippo Barizza ha prendere il comando della gara. Al primo bivio che lasciava il percorso dei 10 chilometri tornare verso Longarone, Mario Scanu e Adriano Pagotto prendevano la via dei 24 chilometri, al loro inseguimento Stefano Bertelle, Massimo De Menech, ma entrambi erano in corsa per la 17 chilometri. Nella gara più breve ha preso subito il comando Filippo Barizza, al suo inseguimento uno scatenato Raul Barattin. Mario Scanu conduce in testa con ampio margine, non forza mai il ritmo se non i qualche rampa per testare lo stato di forma. Il forte atleta alpagotto termina la sua gara con il tempo di 1.38.40, alle sue spalle Adriano Pagotto e Andrea Zanatta. Nella gara media i due di testa Bertelle e De Menech, non avendo inseguitori hanno deciso di condurre la gara insieme e di arrivare appaiati sul traguardo con il tempo di 1.09.01. Gabriele Riva è terzo. Filippo Barizza nel percorso breve non teme il rientro di Raul Barattin e taglia il traguardo con il tempo di 35.35, a 43 secondi conclude la propria prova Barattin, terzo William Facchin. In campo femminile, Antonia Filippin, già vincitrice dello scorso anno nella gara più lunga, in completa solitudine mette la freccia a destra e si dirige verso Erto, alle sue spalle Federica Vecelio nulla può tentare per stare incollata alla testa della corsa. La Filippin, peggiora il tempo dello scorso anno, ma è comunque prima, seconda la Vecelio. Barbara Da Ros chiude la gara al terzo posto. Nella gara dei 17 chilometri tra le donne dominio di Martina Siorpaes. Nel percorso più breve vittoria per Angela De Poi, alle sue spalle Gigliola De Biasi, mentre sale sul terzo gradino del podio Barbara Conz. (Foto e Fonte areaphoto)

sabato 27 settembre 2008

IMPRESE: Dal diario di bordo di Alex Bellini


Se non ve ne eravati accorti sono ripartito!:-) E che ripartenza: ho fatto anche il botto. Dopo il remo spezzato dalla violenza del mare, un´onda, l´altro ieri, mi ha fatto fare il giro della morte. Vi avevo raccontato di come certe onde formassero dei tubi tanto grossi da poter farci stare dentro la barca. Fino a ieri pero´ la fortuna me le aveva fatte sfiorare, anche di pochi metri, invece alle 19:00 proprio quando stavo pensando di fermarmi, una massa d´acqua enorme mi ha colpito in pieno. La violenza e´ stata tale da strapparmi dai remi e dal carrello e gettarmi in acqua. Se ci ripenso riesco ancora a sentire lo spostamento d´aria che ha anticipato l´impatto. L´ho vista formarsi proprio sotto ai miei occhi, improvvisamente e questa volta, maledette cncidenze, non ero ne´ un metro avanti ne´ un metro indietro per cercare di schivarla. No, mi trovavo proprio ai suoi piedi, con precisione millimetrica, tanto che evitarla mi e´ subito parso impossibile. Sott´acqua il primo pensiero e´ stato quello di ripararmi la testa da possibili botte e svenimento quindi, dopo un paio di secondi di apnea sono riemerso dall´acqua proprio sotto la barca capovolta. Per un momento ho pensato che quella era proprio la fine e cosa peggiore e´ che non potevo accedere alla cabina ne´ per attivare l´EPIRB ne´ per fare una telefonata. Era la fine e stop. Da tempo pero´ ero mentalmente pronto ad una situazione simile. Me l´ero gia´ immaginata centinaia di volte e per un fatto strano in quel momento ero lucido e relativamente tranquillo. Era come assistere all´incidente di qualcun altro, non al mio. La barca sembrava faticare a raddrizzarsi, sentivo che, dentro la cabina, tutta l´attrezzatura si stava mischiando e speravo almeno che non entrasse acqua. Le onde, intanto, avevano ripreso a battere violentemente contro la barca e li´ sotto non e´ che mi sentissi al sicuro percio´ quando capii che da sola non si sarebbe raddrizzata (o cosi´ almeno credevo) mi sono messo su un fianco e facendo peso con tutto il corpo sullo scalmo del remo ho aspettato che un po´ di vento o un po´ di mare mi aiutassero a raddrizzarla. C´e´ voluto poco. Due o tre dondolamenti dopo di che la barca ha comonciato il suo lento giro. In cabina ho trovato il delirio, come ogni volta in queste occasioni. Ho trovato molta acqua ma non so se sia entrata dal portellone o da uno dei gavoni laterali. Con pazienza mi sono messo seduto ed ho cominciato ad asciugare e a ben vedere il capovolgimento e´ stato almeno utile perche´ mi ha obbligato a pulire ed ascigare la cabina anche in angoli che non vedevano una spugna da molti mesi. Pochi gli oggetti di valore persi in mare. Una t-shirt una borraccia ed una bottiglia di acqua. Cio´ che mi dispiace aver perso e´ stato un pesce volante gia pulito e pronto per la spadellata, piombato in la notte precedente. (continua su www.alexbellini.it)

venerdì 26 settembre 2008

3T BIKE: Sono già 350 le adesioni, per una gara nata sotto la buona stella


La 3T Bike ha “chiuso” in anticipo! Il successo di questo nuovo evento di mtb sta “travolgendo” positivamente gli organizzatori del GS Lagorai Bike, che mai si sarebbero attesi una risposta così rilevante per la gara di domenica prossima 28 settembre. Ad oggi si sono registrati ben 350 iscritti e, considerato che la gara non è quello che si suol dire una passeggiata, si tratta di una cifra davvero considerevole. Un dislivello di 1.089 metri su un tracciato di 23 chilometri sta a significare che la competizione è decisamente tecnica, con salite e discese impegnative e single track dove ci vuole abilità. La proposta è piaciuta perché il percorso, che abbraccia i comuni di Telve Valsugana, Telve di Sopra, Torcegno e Carzano, è nuovo ed interessante, e già pubblicato da tempo sul sito dell’evento per chi ama utilizzare il GPS. Insomma, oggi le iscrizioni, che da regolamento erano aperte fino a domenica mattina, sono state chiuse in anticipo. “È una questione di sicurezza - ha sottolineato il presidente del comitato organizzatore Enrico D’Aquilio - non certo di organizzazione. Avevamo ipotizzato un debutto con 150 partenti (non dimentichiamo che la gara è sotto l’egida Udace), quindi ci siamo strutturati per una quantità maggiore, ma il percorso non era stato pensato per i grandi numeri. È un peccato, ma abbiamo preferito chiudere le iscrizioni. Per il futuro abbiamo già progettato le varianti, ma quest’anno vogliamo stare con i piedi per terra”. Sono i single track a preoccupare, molto tecnici e dove potrebbero crearsi degli imbuti “impopolari”. La 3T Bike è già una gara di successo, che è attesa nella zona con grande entusiasmo, tanto che il parroco ha annunciato che la messa domenicale sarà anticipata al sabato ed il via sarà salutato, probabilmente, con le campane della parrocchiale. Ma c’è di più, ai nastri di partenza ci sarà pure lui, don Franco Torresani, campione di corsa in montagna, che ha deciso di misurarsi anche con la mtb. Lo start sarà dato domenica alle ore 9.45 dalla Piazza Maggiore di Telve, una piazza che si riempirà con i 350 bikers annunciati.(Foto e Fonte newspower)

SGAMBEDA: il norvegese Bjorn Daehlie al via dell'edizione 2008


Livigno (SO) 25 settembre 2008

– Era nell’aria e finalmente questa mattina è arrivata la conferma ufficiale: il norvegese Bjorn Daehlie, dominatore dello sci di fondo negli anni 90 con ben 12 medaglie olimpiche, di cui 8 d’oro, sarà ai blocchi di partenza della Sgambeda. Lo scandinavo darà lustro alla manifestazione che, il prossimo 14 dicembre festeggerà la 19esima edizione e che richiamerà a Livigno oltre mille fondisti. Nonostante si sia ritirato nel 1999 a soli 32 anni, Bjorn Daehlie è sempre rimasto vicino al mondo dello sci nordico, e, come succede a molti campioni scandinavi, non ha mai appeso gli sci al chiodo. Ed è per questa ragione che, pur non finendo sul podio, Daehlie conclude le sue granfondo “nella prima pagina delle classifiche finali” come lui stesso ci tiene a sottolineare, aggiungendo che: “l’importante per me è restare vicino al mondo nordico che mi ha consentito di essere quello che sono”.

Il palmares di Daehlie è qualcosa di impressionante: agli 8 ori olimpici ha sommato 9 titoli iridati, 6 volte vincitore della Coppa del Mondo e 47 successi in competizioni della World Cup. Insomma, nessuno come lui. “E riaverlo a Livigno sarà per noi una piacevole occasione di dargli il nostro benvenuto” ha sottolineato Cinzia Confortola , direttore dell’Azienda di Promozione Turistica “nonostante Daehlie conosca molto bene Livigno per averci trascorso numerosi ritiri con la nazionale norvegese”.

La presenza del fondista di Elverum consentirà al “piccolo Tibet” di conquistarsi una volta di più una vetrina verso i Paesi scandinavi: grazie al doppio successo consecutivo nel 2006 e 2007 dello svedese Jerry Ahrlin che lo scorso anno sconfisse allo sprint il norvegese Anders Aukland, l’Alta Valtellina sta conquistando sempre più visibilità nell’ambiente internazionale dello sci di fondo, avvalorata dalla presenza della Sgambeda nel calendario della FIS Marathon Cup, ovvero il più importante challenge internazionale riservato agli sci stretti sulla distanza superiore ai 42 chilometri . La riconferma della competizione nel circuito mondiale consentirà di avere ai blocchi di partenza gli specialisti delle granfondo, per la prima delle dieci tappe della rassegna internazionale. La FIS Marathon Cup è il risultato della cooperazione tra la Federazione Internazionale dello Sci e la Worldloppet Ski Federation : al sito www.worldloppet.com tutte le informazioni del circuito. (Fonte e Foto Cometapress)

giovedì 25 settembre 2008

SCI NORDICO: progetti ambiziosi, in Val di Fiemme, per i mondiali del 2013


Il 2013 è ancora molto lontano, ma gli organizzatori del Campionato del Mondo di sci nordico della Val di Fiemme sono già al lavoro da qualche mese per preparare il grande evento, il terzo Mondiale per la vallata trentina dopo quelli di successo del 1991 e del 2003. Oggi la FIS (presenti il segretario generale Sarah Lewis, il direttore marketing Khristian Knauth e il responsabile eventi collaterali Niklas Carlsson), ha effettuato una prima “FIS inspection” in Val di Fiemme per varare un programma di lavoro di avvicinamento all’appuntamento iridato. I dirigenti della Federazione Internazionale sono rimasti soddisfatti di questo primo meeting con lo staff di Nordic Ski Fiemme, ed hanno preso atto che il comitato fiemmese ha già pienamente focalizzato i punti fondamentali da portare avanti in vista del grande appuntamento, con un’agenda ricca di incontri a livello istituzionale e tecnico. Insomma, il progetto “Val di Fiemme 2013” è già decollato. Il comitato, e questo è un fatto fondamentale, è lo stesso del 2003 con l’innesto di nuove persone, lo staff dei volontari è già verso quota mille, segno che le risorse umane possono assicurare al gruppo fiemmese un supporto determinante. Sarah Lewis ha ribadito la convinzione che le strutture fiemmesi sarebbero già pronte per ospitare il campionato del mondo, ed ha quindi accolto con entusiasmo la notizia che le stesse saranno oggetto di ulteriori migliorie quali la costruzione di nuovi edifici e tribune, sia a Lago di Tesero che a Predazzo. Il segretario generale ha inoltre sottolineato le capacità organizzative della Val di Fiemme, tra il resto già ampiamente dimostrate nei due precedenti eventi iridati. I responsabili di Nordic Ski Fiemme nell’illustrare il progetto hanno sottolineato che lo stesso avrà come punti fissi innanzitutto quello di garantire la qualità della vita degli abitanti della vallata, quindi punterà ad incentivare la pratica dello sci nordico in Italia e a promuovere la località a livello turistico. Un altro importante obbiettivo sarà quello di incrementare gli spettatori. Nel 2003 l’evento iridato – nei 12 giorni di gare - ha avuto ben 248.000 presenze a livello di pubblico, per l’edizione del 2013 si cercherà di aumentare ulteriormente questo dato con una più intensa promozione, ben consapevoli che in Italia lo sci nordico non gode attualmente dello stesso seguito riscontrato in altri Paesi europei. Fra tre settimane il presidente De Godenz con i suoi collaboratori più stretti sarà a Liberec, in Repubblica Ceca, per assistere alla “final inspection” della FIS al comitato che organizza l’edizione 2009 dei campionati del mondo. Un’opportunità per apprendere novità e suggerimenti utili in vista del 2013, ma i rapporti con il team ceco sono già forti e la presidentessa del comitato, la campionessa Katerina Neumannova, non a caso è anche cittadina onoraria del Comune di Tesero, una delle località fiemmesi maggiormente coinvolte nell’evento del 2013. (Foto e Fonte Newspower)

mercoledì 24 settembre 2008

IMPRESE: Dal diario di bordo di Alex Bellini


Infranto il muro che fino a l´altro ieri sembrava invalicabile! Che gioia, ragazzi. Non potete capire. Mi sembrava di essere precipitato all´inferno e piu´ tempo passava e sempre meno credevo di potercela fare ad uscire. Sono quasi certo che da solo (senza l´aiuto del vento) non ce l´avrei fatta. O forse, a forza di 10 miglia avanti e 8 indietro, un giorno ce l´avrei fatta, ma sarei arrivato prossimo allo sfinimento. Questo vento, anche se come vi raccontero´ poi e´ un filo esagerato, mi ha dato l´abbrivio giusto per saltare il fosso e lasciarmi la fogna alle spalle. Dunque rieccoci sulla strada giusta. Ci siamo tutti? Ieri ancora riuscivo a percepire dai movimenti della barca, del mare, dalla durezza delle remate, una certa resistenza della corrente; oggi invece (ma gia´ durante la notte passata mi sembrava che le cose fossero cambiate) tutto e´ tornato bruscamente alla normalita´ e l´impegno e la concentrazione che mi ha richiesto la giornata mi ha fatto dimenticare quasi completamente i brutti momenti passati. Oggi sono tornato a godere di ottime sensazioni e una stupefacente velocita´. Mare molto mosso e, come dicevo prima, vento forte mi hanno messo da subito sull´attenti. Molte, troppe volte ho rischiato di capovolgermi. Onde come quelle di oggi non ne ho viste molte, credetemi. Ne ho contate almeno 5 i cui tubi che si formavano quando la cresta si rompeva potevano contenere tranquillamente me e la barca! Questa mattina, verso le 9, una di queste mi ha colpito vicino al timone e mi ha fatto fare un giro completo su me stesso (non capovolgimento, ma un giro proprio!). Questa sera, giusto per concludere in bellezza, sono stato messo con il fianco sinistro sott´acqua (non so che cosa mi abbia tenuto dritto!) e il colpo e´ stato cosi´ violento che ho spezzato un altro remo (Concept), sempre il sinistro. Cari i miei vecchi Concept! Mi hanno portato in Brasile e qui son durati meno degli altri! Lo stress e la tensione di una giornata con lo sguardo attento e puntato verso la prossima onda in arrivo - Sara´ questa a farmi rovesciare? Questa come la prendo: aspetto che mi superi a prua o la supero io in velocita´? - mi hanno prosciugato di tutte le energie. Ho i muscoli del collo e della schiena tutti indolenziti, qualche ammaccatura a caviglie e ginocchia e, come dice bene Brambo, quel bel mix di stanchezza e soddisfazione che mi fara´ fare un´ottima dormita. (Continua su www.alexbellini.it)

"I PERCORSI DELLA MEMORIA": domenica la terza edizione

Domenica 28 settembre a Longarone si disputerà la terza edizione della pedonata “I percorsi delle Memoria”, la manifestazione che toccherà i luoghi e i sentieri più caratteristici della zona della diga del Vajont e di Erto e Casso, è inserita nel programma delle manifestazioni per il 45° della tragedia del Vajont. Visto il successo della passata edizione circa 2700 gli arrivati, domenica si prevedono alla partenza più di 3000 concorrenti tra atleti di primo piano e semplici appassionati. La pedonata che partirà dal centro di Longarone alle 9, è un modo per mantenere vivo il ricordo attraversando strade che grazie all'Enel saranno percorribili solo per quel giorno. I percorsi previsti dall'Associazione Superstiti organizzatori della manifestazione, sono tre, il più breve di 10 chilometri destinato alle famiglie, l'intermedio di 17 chilometri e quello di 25 chilometri riservato agli atleti più allenati. Il più lungo oltrepassata la diga “taglierà” la frana del Monte Toc per fare il giro di boa ad Erto. Oltrepassato Erto si tornerà verso Casso lungo l'antico sentiero “trui del sciarbon” percorso dalle genti di Erto e della Val Cellina per trasportare, il carbone caricato sulle “gerle” destinato alla Valle del Piave. I due percorsi più lunghi, quello da 17 e da 25 chilometri torneranno a Longarone utilizzando il sentiero di Sant'Antoni che collega Casso a Codissago. L'arrivo di tutti i percorsi sarà allo Stadio Comunale di Longarone, le premiazioni ed il tradizionale pasta party sono previsti nei locali della Fiera di Longarone. Le iscrizioni si potranno effettuare a Longarone presso la Pro Loco, e il negozio Tuttosport, a Belluno presso Robi Sport oppure alle Pro Loco di Erto e Casso, e di Vajont . Il giorno della gara le operazioni d'iscrizione saranno possibili sino alle ore 8.55. Luoghi dove potersi iscrivere:
Pro loco di Longarone, 0437.770119
Tuttosport – Longarone, 0437.770429
Pro loco di Erto e Casso, 347.6773472
Pro loco Vajont, 335.7764269

Sulle pagine http://press.areaphoto.it troverete la sezione aggiornata della manifestazione.

martedì 23 settembre 2008

ALPINIMSMO: Una dedica speciale dalla lontana Cina

Marco Cattaneo, Hervé Barmasse e Fabio Salini hanno salito una vetta inviolata di 6250m nella zona del Muztagata. "Un primo tentativo lo abbiamo lanciato sei giorni dopo l'arrivo al campo base, ma il meteo avverso ci ha respinti senza possibilita' di appello -ha dichiarato Fabio Salini -. Dopo altri tre giorni di riposo e lettura e' arrivata la cima. Indipendentemente dalle difficoltà che avremmo incontrato l'idea comune è sempre stata molto chiara: stile alpino ad ogni costo! Il resto e' doping". Entrando nei dettagli, la guida alpina valtellinese ha proseguito: "La salita non ha presentato particolari difficoltà tecniche, e' stata una lunga cavalcata nella neve profonda. Prima un ripido pendio che porta al colle a quota 5550 metri, poi il filo della cresta che presentava cornici spaventose a causa dei forti venti e delle continue nevicate dei giorni precedenti. La lunga cresta si estende fino in cima per una lunghezza di quasi tre chilometri. Una sfacchinata. Al ritorno siamo ridiscesi dallo stesso versante anche se delle nostre tracce non c'era traccia... Le frustate di vento, previste dal meteorologo Karl Gabel, sono arrivate puntuali a metà mattina coprendo interamente il nostro passaggio di poche ore prima". Svelandoci altri particolari, Marco Cattaneo, ha puntualizzato: "Ho voluto dedicare questa montagna a mia moglie Michela che sopporta le mie numerose assenze dalla famiglia per soddisfare questa mia passione. Ho quindi chiamato questa cima col nome "Miky Sel": Sel in Cinese significa vetta. L'ho pensata e l'ho desiderata molto. Non nascondo che durante le notti insonni precedenti alla salita abbia dubitato del risultato finale della spedizione. Adesso, ad obiettivo raggiunto, dormo serenamente e mi godo gli ultimi giorni di questa indimenticabile vacanza". (Fonte www.montagna.tv)

SCI ALPINO: il 48° Trofeo Topolino parte con largo anticipo


La stagione invernale è ancora lontana, ma gli organizzatori del Trofeo Topolino di sci alpino hanno scelto la giornata odierna di inizio autunno per presentare bilanci e progetti nell’anno del cinquantennale. Oggi dunque Mauro Detassis, il presidente del Comitato Organizzatore, ha chiamato a raccolta i suoi collaboratori anche per consegnare uno speciale “Trofeo Topolino” ai due Assessorati provinciali allo Sport e al Turismo, proprio per sottolineare la grande collaborazione dell’ente pubblico nell’annata dei dieci lustri. È stata una giornata proficua soprattutto perché, per la prima volta, i due maggiori “Trofeo Topolino” invernali, vale a dire quello di sci alpino della Panarotta e Valsugana e quello di sci di fondo della Val di Fiemme, hanno deciso di collaborare per dar forza anche all’idea di Detassis di unire i tornei invernali di sci e ghiaccio in una specie di “olimpiade giovanile” sulle nevi del Trentino. Significativo l’intervento dell’Assessore allo Sport provinciale Iva Berasi, la quale ha sottolineato la valenza del Trofeo Topolino Sci non solo per le 48 nazioni ed i cinque continenti coinvolti, ma per l’atmosfera e la promozione che la manifestazione dà al territorio che la ospita. Una “qualità umana e sociale - ha ribadito Iva Berasi - che non deve passare inosservata ma soprattutto un evento che è modello a misura di bambino per un Trentino di qualità”. Interessante il bilancio esposto da Franco Sandri e dalla vicepresidente Marisa Ruatti, bilancio che è positivo nei contenuti e nei grandi numeri dei ragazzini coinvolti non solo sulle piste, ma anche nelle piazze di Borgo, Levico, Fiera di Primiero, Pergine e Trento in occasione del Concorso di Pittura e durante le altre iniziative collegate da sempre al Trofeo Topolino. Fabrizio Gennari ha parlato di programmi 2009, e dunque della 48.a edizione che, se la FIS confermerà le richieste, si disputerà su tre giorni e non più su due, ma è comunque confermata l’intera settimana dal 16 al 21 febbraio, tra selezioni nazionali - che quest’anno hanno visto coinvolti ben 18 comitati territoriali FISI - e gare internazionali. (Fonte e Foto Newspower)

lunedì 22 settembre 2008

ELISA DESCO: la piemontese vince e convince anche su strada


Strada o montagna poco importa, il “magic moment” di Elisa Desco non conosce battute d’arresto. A soli sette giorni dal bronzo iridato nella corsa in montagna, la punta di diamante dell’Atletica Valle Brembana è tornata a dare spettacolo pure su strada. Per lei, domenica, primo posto alla Mezza di Monza con nuovo personal best sulla distanza – 1h12’43”-. “Sinceramente non avrei mai pensato di correre a certi ritmi – ci ha confidato nel post race -. Questo successo è tanto gradito, quanto inatteso”. Impegnata in un primo test pre maratona dopo la spettacolare estate in montagna (nell’ordine ha conquistato titolo italiano, titolo europeo e un bronzo mondiale), ora si è riscoperta una stradista di prim’ordine: “Non esageriamo. Penso solo che tutta la mole di lavori invernali ora stia dando i suoi frutti. A soli sette giorni dai mondiali di corsa in montagna, mi sentivo la gara di Crans Montana nelle gambe. Poi, invece, mi sono sciolta ed ho corso davvero facile”. Analizzando nei dettagli l’ultima performance, che l’ha portata a siglare il secondo miglior tempo italiano sulla distanza dietro Vincenza Sicari, la ventiseienne runner cuneese originaria di Paesana ha proseguito: “Le indicazioni del mio allenatore Massimo Magnani erano di correre intorno ai 3’30” al mille. Per 3 o 4km ho tenuto quel ritmo; poi, vedendo che le gambe giravano, ho provato ad allungare”. Approfittando di una lepre di lusso quale Marco De Gasperi, compiere questa ennesima impresa è stato più facile: “E’ stato preciso su ogni mille; anche grazie al suo sostegno sono quindi riuscita ad andare in continua e costante progressione sino a chiudere l’ultimo in 3’13”. Nulla da dire, domenica stavo davvero bene e sono più che soddisfatta di come è andata la gara ”. Se in testa vi è la seconda maratona del 2008, probabilmente Venezia, la prossima gara potrebbe già essere domenica 28 settembre in provincia di Sondrio: “Mi hanno invitato all’edizione 2008 della Mezza sul Sentiero Valtellina. Pur senza particolari velleità penso proprio che ci sarò”. Visti gli ultimi responsi, una domanda è d’obbligo: continuerai ad alternare strada e montagna e pensi di specializzarti in due delle due specialità? “Non vedo grossi contrasti e, visto che mi piacciono entrambe, continuerò a fare ciò che ho fatto quest’anno: montagne d’estate e strada/cross nel periodo invernale. Ritengo infatti che la corsa in montagna serva a darmi la forza necessaria a correre bene pure su strada”.

CORSA IN MONTAGNA: Regazzoni vince i campioni italiani lunga distanza e si toglie alcuni "sassolini" dalle scarpe!!!


Andrea Regazzoni, vince, convince e spara a zero sui vertici federali: tagliato il traguardo della prova unica per l'assegnazione degli italiani lunga distanza, il mezzofondista orobico ha detto la sua in merito alle convocazioni per gli ultimi Europei e Mondiali di corsa in montagna: a tali appuntamenti, secondo Regazzoni, non andrebbero i più forti, bensi quanti sono avvantaggiati da dinamiche che inquinano i rapporti tra dirigenti e tecnici. Tornando alla cronaca di gara, sui 25 km del tracciato che si snodavano nella zona dell’Argentario tra Martignano e Civezzano, Regazzoni è partito cauto, lasciando a Molinari, l’atleta di casa ex iridato, l’incarico di fare il ritmo. Sui primi 10 km, caratterizzati principalmente da salita, Molinari ha staccato gli inseguitori (Wyatt, Regazzoni, Manzi, Rinaldi) ed e andato a prendersi il Gran Premio della Montagna (con 40 “ di vantaggio), riservato al primo atleta che transitava sul Calisio (al sesto km, alla fine della salita piu lunga del tracciato). Ma l’abbondante discesa che caratterizza la seconda parte del tracciato (dal Calisio fino al Loch, ma soprattutto dal Pian del Gac in poi) ha privilegiato la freschezza di Regazzoni, che ha superato l’idolo locale, campione iridiato a Telfes nel 1996 (al Lago di S. Colomba, al 13 km, transitava ancora in testa). Regazzoni, che chiude in 1h36’'23, ha alle spalle due quinti posti tricolori, rispettivamente sui 5000m in pista nel 2003 e sui cross nel 2005, e punta ora, dopo un inverno travagliato da infortuni, alla corsa in montagna, specialità in cui già lo scorso anno è stato dodicesimo a livello iridato. A pochi km dall’arrivo Molinari e stato superato anche dal forestale Emanuele Manzi (1h38’56”), azzurro la settimana scorsa a Crans Montana, secondo in Coppa del Mondo nel 2001. L’atleta di Civezzano è infine terzo (1h39'15), e va a prendersi il titolo italiano Master A. Erano infatti ben otto i titoli italiani in palio: promesse/senior/master 1/master2 maschile e femminile. Sempre tra gli uomini, quarto Rinaldi (1h40’47), quinto Jonathan Wyatt (1h41’13), che giusto domenica scorsa si è laureato campione mondiale a Crans Montana (in Svizzera) e oggi ha patito i residui della gara iridata nelle gambe. Il forte neozelandese corre da quest’anno con la societa organizzatrice, l’Atl. Trento cmb. Al femminile, commovente vittoria di Mariagrazia Roberti (1h59’55) che all’arrivo fatica a trattenere la gioia: ha vestito nella sua carriera per ben 24 volte la maglia azzurra, ha vinto due titoli individuali (1997, 2006), 11 titoli a staffetta, ed è stata seconda agli Europei nel 1996. La Roberti parte cauta e lascia che ad aprire le danze siano l’atleta locale Lorenza Beatrici, bronzo a staffetta con la Iachemet nel 2007 e nel 2008, e la neoazzurra Cristina Scolari. Dopo il Calisio inizia a prendere coraggio e fa la sua gara: taglia il traguardo con buon margine di vantaggio sulla Scolari (2h00’36), quest’anno quarta a Domodossola e azzurra agli Europei, e una splendida Lorenza Beatrici (2h02’36), della società organizzatrice. Piu staccata Francesca Iachemet, anche lei aquilotta, che ha fatto un grande recupero in discesa ma ha dovuto fermarsi per aver perso una lente, sesta Roberta Bottura: con questi piazzamenti le tre aquilotte vanno a prendersi la vittoria di societa’. Da segnalare le veterane dell’Atl. Trento cmb, vittoriose in passato di uno scudetto a squadre: Raffaella Bailoni, nona, Romana Verones, quindicesima, e Antonella Molinari, 19°: quest’ultima, cugina di Antonio e pure lei di Civezzano, é stata, negli anni ‘90, campionessa italiana, e più volte maglia azzurra, e ha ripreso a correre dopo 12 anni di stop tre mesi fa proprio in occasione di questa gara. (Foto Marica Martinelli)

domenica 21 settembre 2008

SKYRUNNING: Kilian Jornet concede il bis e vince di nuovo il Buff Skyrunning World Series


Kilian Jornet e Corinne Favre sono i vincitori del Buff Skyrunning World Series 2008. A decretare i loro successi sono stati i 43km del Trofeo Scaccabarozzi; una kermesse dal parterre davvero stellare. Per quanto riguarda gli ori di giornata, ad incidere il proprio nome nell’albo d’oro sono stati il fenomeno catalano e la piemontese Manuela Brizio. Ma andiamo per ordine. Tutti i migliori quest’oggi erano infatti presenti al via della classica valsassinese; una gare che, in sole otto edizioni, è riuscita conquistare il massimo traguardo federale: assegnare i titoli iridati di specialità. Vuoi per il livello dei concorrenti, vuoi per la tecnicità del percorso, vuoi perché i punti della finale erano doppi, sulle vette simbolo dell’alpinismo lecchese (Grignetta e Grigna) i big del ranking internazionale non si sono certo risparmiati. Pronti, via e sui saliscendi del Pian dei Resinelli a guidare il gruppo di testa vi era un sestetto nel quale spiccavano i vari Kilian Jornet, Roc Augusti, Paolo Concalves e Bernat Castanyer. Dopo pochi minuti, una Emanuela Brizio in grande spolvero aveva invece già attaccato la fortissima Angela Mudge staccando quest’ultima di pochi sismi metri. Ma già sulla Grignetta, si è cominciato a fare selezione. Mentre i catalani Jornet e Augusti tentavano la fuga, la piemontese incrementava il gap sulla diretta inseguitrice. Con il passare dei chilometri il più esperto dei due iberici è andato in crisi cedendo il passo al connazionale Jessed Hernandez. Quest’ultimo, con una lenta e graduale rimonta è riuscito ad agganciare pure il giovane Kilian arrivando con lui sino al traguardo. A decretare il vincitore è stato il fotofinish; anche se di pochissimo, il ventunenne Jornet ha quindi bissato il successo 2007 e si è confermato ai vertici del ranking che nel 2007 lo festeggiò come più giovane vincitore di sempre: “Lo Scaccabarozzi è lo Skyrunning; la federazione non poteva scegliere gara migliore per assegnare i titoli 2008 – ha commentato al traguardo -. Oggi, forse le gambe erano ancora un po’ stanche per il Tour du Mont Blanc e in Grigna Jessed mi ha raggiunto. Si è poi pensato di proseguire insieme sino al traguardo”. A conferma di una scuola iberica in costante crescita, alle spalle dei due catalani è giunto Mallorquino Tofol Castanyer. Nella prova in rosa, senza mai voltarsi, una super Brizio ha stravinto abbassando di ben 26’ il precedente primato cronometrico.Se la Brizio sprizzava gioia da tutti i pori, non da meno era la transalpina Corinne Favre. Passando nella parte più tecnica Angela Mudge, la francese si è infatti aggiudicata il titolo mondiale 2008. Podio Maschile: 1. Kilian Jornet 4h44’40” (Spagna); 2. Jessed Gispert Hernandez 4h44’41”(Spagna); 3. Tofol Castanyer 4h56’45”(Spagna). Podio Femminile: 1. Emanuela Brizio 5h32’01” Record (Italia); 2. Corinne Favre 5h45’45” (Francia); 3. Angela Mudge 5h50’59” (Scozia). Buff Skyrunning World Series 2008. Uomini: 1. Kilian Jornet; 2. Jessed Gispert Hernandez; 3. Roc Augusti. Donne: Corinne Favre; 2. Angela Mudge; 3. Rosa Madureira.

SKYRUNNING: Mamleev e Baronchelli vincono la mezza Città di Pasturo


Non solo Ultraskymarathon al Trofeo Scaccabarozzi 2008. Prima della gran finale di coppa del mondo a tenere banco sui 21km del tracciato lecchese sono stati gli atleti della mezza. Una mezza alla seconda edizione, ma sempre più di carattere internazionale. Al termine di una prova combattutissima, ad imporsi è stato il russo, naturalizzato italiano Mikhail Mamleev. “E’ stata durissima, soprattutto sotto l’aspetto psicologico. Michele Semperboni mi è sempre rimasto alle calcagna. Non ho mai potuto mollare un attimo”. Secondo posto di giornata appunto per il bergamasco del Valetudo: “E’ andata bene – ha confermato Semperboni -. Sono soddisfatto di questo secondo posto”. Come soddisfatto era il valtellinese del valli Bergamasche Leffe Massimiliano Zanaboni: “Non avevo un allenamento specifico per una simile distanza. Infatti dopo un’ora di gara speravo di essere recuperato dall’elicottero. Scherzi a parte; bella gara. Sono contento di averla corsa”. Nella prova in rosa, come da pronostico, Pierangela Baronchelli ha fatto la differenza: “Sono al rientro da un piccolo infortunio. A livello di crono non mi sono migliorata, ma per oggi va benissimo così”. Alle sue spalle, l’atleta di casa Daniela Gilardi è stata accolta dal tripudio del pubblico presente: “Ogni anno sono sempre qui pronta a rimettermi in gioco con la stessa grinta e determinazione di sempre. Quest’anno non avevo la preparazione per affrontare la Skymarathon, ma al trofeo Scaccabarozzi non posso mancare”. Terzo posto di giornata per l’altra orobica Rossana Moré. Podio Maschile: 1. Mikhail Mamleev 1h59’51”; 2. Michele Semperboni 2h00’01”; 3. Massimiliano Zanaboni 2h04’23”. Podio Femminile: Pierangela Baronchelli 2h25’59”; 2. Daniela Gilardi 2h35’11”; 3. Rossana Moré 2h41’49”.

ORIENTEERING: test premondiale superato a pieni voti


Mancano ancora quasi dieci mesi al via, ma in Valle di Primiero (in Trentino) si lavora già a pieno ritmo in vista degli JWOC (Junior World Orienteering Championships) del 2009, la rassegna iridata riservata agli appassionati di cartina e bussola della categoria Junior in programma dal 5 al 12 luglio prossimi. Un evento organizzato dall’US Primiero San Martino, società che vanta una grande tradizione nel mondo dell’orientamento e che ha sfornato negli anni atleti di ottimo livello. Atleti che cercheranno di ben figurare nell’evento di casa, quella Valle di Primiero che, nel corso dell’estate, ha già ospitato il ritiro di numerose squadre nazionali estere. In particolar modo, sui campi “prova” dei prossimi Mondiali Junior si sono misurati in allenamento gli atleti di Italia, Francia, Olanda, Repubblica Ceca, Danimarca, Svezia, Austria, Belgio, Norvegia, Gran Bretagna, Svizzera e Germania, mentre è toccato alla squadra di Israele chiudere la serie dei raduni estivi. Un dato che la dice lunga sul grande interesse che ruota attorno alla manifestazione, che vedrà la partecipazione di nazioni quali anche il Sudafrica e la Turchia. Ritiri estivi che hanno dato esito positivo, così come positivi sono stati i commenti delle varie delegazioni nazionali, che hanno provato ed apprezzato la bontà dei percorsi in alcuni test di gara. E non sarà solo Mondiale in quanto, a fianco della rassegna iridata, il comitato organizzatore proporrà anche una gara “open”, la “5 giorni delle Dolomiti”. Una competizione che, in attesa dell’apertura delle iscrizioni (fissata per il mese di ottobre), ha già registrato la bellezza di 1000 preiscrizioni, tanti quanti sono gli orientisti che hanno già chiesto una sistemazione logistica nella vallata trentina, con la previsione di una significativa affluenza soprattutto da Norvegia, Svizzera e Svezia, dove l’orienteering spopola. Un dato a sostegno: la PWT Travel, ovvero la più importante agenzia scandinava, ha già perfezionato l’alloggio per circa 400 persone. (Foto e Fonte Newspower)

3T BIKE: al debutto vola oltre quota 300


Sprint conclusivo per la 3T Bike, la nuova gara trentina dedicata agli appassionati delle ruote grasse organizzata dal GS Lagorai Bike, pronta a fare il proprio esordio domenica 28 settembre. Una gara Udace, partita in punta di piedi, con l’obiettivo di presentarsi al pubblico nel 2008 per poi “alzare il numero delle pedalate” negli anni a venire, cercando di farsi spazio tra le grandi della mountain bike. Obiettivo che, un po’ a sorpresa e rapportato alla realtà della gara, è stato centrato già all’esordio, con gli organizzatori a registrare finora praticamente il doppio del numero di iscritti che avevano previsto ad inizio anno. Sono infatti già 300 i bikers che hanno risposto all’appello della nuova gara che andrà ad animare sentieri, strade e centri abitati della Valsugana, una novità che piace, così come l’efficienza organizzativa del team guidato da Enrico D’Aquilio. Grande umiltà, ma concretezza, cosa che apprezzano i bikers, i quali hanno potuto provare il percorso con largo anticipo grazie alla segnalazione già approntata (in zona di partenza ed arrivo sono inoltre disponibili le cartine con la traccia del percorso) e alla “pubblicazione” dello stesso su Google Maps, nonché beneficiare della quota fissa di iscrizione di 20 Euro, lasciata inalterata fino al giorno della gara e non aumentata (come succede sempre in questi casi) nel periodo immediatamente precedente al via. In aggiunta, un pacco gara che vale da sé il “prezzo del biglietto”, con inserita una giacca tecnica della Bailo del valore commerciale di circa 100 Euro. Una corsa non eccessivamente lunga (23 km), ma con un dislivello piuttosto importante (1089 metri), un continuo saliscendi che ha entusiasmato anche il biker trentino di Coppa del Mondo Martino Fruet, lui che è stato il primo a provare e testare il percorso. C’è grande curiosità, come dimostrato dall’alto numero di iscritti provenienti da fuori regione, con prenotazioni alberghiere inusuali in Valsugana per questo periodo dell’anno. Tra i favoriti, invece, spiccano per ora i nomi del fassano Ivo Zulian, di Massimo Piva e Stephan Ludwig, premesso che volutamente questa gara è preclusa agli Elite.

venerdì 19 settembre 2008

SKYRUNNING: domenica sulle Grigne si assegnano i titoli iridati 2008


Pasturo (Lc): Tutto è pronto per la gara più importante della stagione. Domenica, sui 43km (6400m dislivello totale) tra Grigna e Grignetta i migliori skyrunner in circolazione lotteranno per aggiudicarsi i titoli iridati FSA 2008. Se la caratura della starting list si preannuncia eccelsa, a livello di numeri è record. Con ben 400 partenti, suddivisi sui due tracciati, gli uomini del GSA Missaglia possono festeggiare anzitempo la prima vittoria. Se i favori dei pronostici sono tutti per il catalano Kilian Jornet Burgada e per la transalpina Corinne Favre, outsider di lusso quali Angela Mudge, Roc Augusti, Marc Sola, Simon Booth, Andy Simonds, Jethro Lennox, Tom Owens, Luis Sanvicente, Stephanie Jimenez, Emanuela Brizio, Fabio Bonfanti, Paolo Gotti, Massimo Colombo e Fulvio Dapit non permetteranno loro di dormire sonni tranquilli. Nulla di scontato dunque sul percorso più duro e selettivo del ranking 2008. Programma alla mano, domani dalle 13 alle 19 presso la scuola elementare di Pasturo sarà possibile ritirare i pettorali. Se alle 17.30 è prevista la S. Messa, un’ora più tardi, in piazza XXV aprile si terrà il briefing. Domenica il ritrovo atleti è fissato per le 6.30. Alle 7.30 partirà la skymarathon e alle 9.00 la mezza maratona. Se l’arrivo di quest’ultimi è previsto a partire dalle 11, un’ora e mezza più tardi dovrebbe giungere anche il vincitore della 43km. Premiazioni, come al solito, intorno alle 15.30. Per chi fosse interessato, maggiori informazioni le si possono avere contattando il GSA Missaglia con sede nella Nuova Baita – Via Giovanni XXIII, 3 Tel 0399.200.145, Fax 0399200688, Mail: info@gsamissaglia.it, Sito Internet: www.gsamissaglia.it







NOTIZIE DALLE AZIENDE


Romentino (NO) 19.09.2008 - Una storia di innovazione continua, design e tecnologia. Tutto ciò è Briko, qualcosa di più di un semplice brand sportivo, perché i successi conseguiti dai propri atleti continuano a scrivere pagine importanti della storia dello sport. Protagonista nelle discipline della neve (dallo sci alpino allo snowboard passando per lo sci nordico) e nel ciclismo (declinato sia su strada che in mountain bike) Briko si è specializzata nella produzione di caschi, occhiali e abbigliamento, “e vogliamo proseguire nello sviluppo del core business dell’azienda” sottolinea Carlo Boroli , presidente di Briko “che coincide con queste famiglie di prodotti”. Dall’aprile 2008 la proprietà di Briko è del gruppo Bholding della famiglia Boroli. Ma a fianco della indiscussa qualità di Briko il progetto di sviluppo riguarda anche altri aspetti aziendali: “Oltre alla crescita della nostra offerta di prodotti” precisa Carlo Boroli “ci concentriamo sul servizio alla clientela: dagli utilizzatori finali alla rete distributiva stiamo consolidando la nostra immagine di azienda vicina alle esigenze di mercato”. Tutto questo non solo per l’Italia ma esteso nei 60 paesi dove Briko ha una distribuzione ormai consolidata da due decenni. Ma un marchio mondiale vuole testimonial internazionali e così grande attenzione viene riservata al “Briko team”, dove tra molti nomi illustri spiccano atleti il cui valore sportivo rappresenta il top delle singole specialità, come lo statunitense Bode MillerBenjamin Raich, ovvero il primo e secondo classificato nella Coppa del Mondo di sci alpino della passata stagione. Sul versante nordico, Pietro Piller Cottrer , vincitore di due gare di Coppa del Mondo lo scorso anno, sarà il portacolori Briko nelle gare di sci di fondo. “Atleti non solo testimonial dell’immagine Briko” sottolinea Maurizio Besozzi, amministratore delegato di Briko “ma che contribuiscono allo sviluppo in prima persona dei prodotti, e i frutti di questa collaborazione si potranno vedere già all’esordio della Coppa del Mondo a Soelden a fine ottobre”. Un’occasione, quella delle competizioni mondiali, per riaffermare una volta ancora che Briko è sinonimo di prodotti di alta qualità dal design unico e inconfondibile, proseguendo in questo modo la storia degli ultimi vent’anni che ha visto nel 1985 nascere Briko come fornitore di scioline ai team italiani. “Oggi siamo molto di più” conclude il numero uno di Briko “e il mercato da noi si aspetta una vera offerta da leader: belli e potenti, gradevoli e affidabili”. (da www.briko.com)

GRANFONO: tempo di bilanci per la Charly Gaul


Tempo di bilanci per la Gran Fondo Charly Gaul ed il Bondone Day, la doppia manifestazione proposta dall’Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in collaborazione con l’Elite Bike School Trentino capitanata da Gilberto Simoni. Manifestazione che ha visto in questi giorni riunirsi attorno ad un tavolo, presso l’Hotel Caminetto di Vason, il comitato organizzatore ed i principali collaboratori ed artefici del successo dell’edizione 2008, andata in scena il 9 e 10 agosto scorsi con numeri a record. Una granfondo di 124 km ed una medio fondo di 109 km, entrambe con la mitica salita Charly Gaul a decretare il vincitore finale, anticipate nel giorno della vigilia dal Bondone Day, una giornata all’insegna degli sport outdoor (ciclismo, mountain bike, trekking, skyrunning e skiroll), più promozionale che competitiva. Un’occasione per stilare il classico bilancio finale, più che soddisfacente. A confermarlo, in primis, è la quota iscritti, che parla di un incremento del 30% e più, con il numero dei partenti a passare da 600 (edizione 2007) a 900 (nel 2008). Numeri da regina per una gara che, seppur “giovane”, ha saputo sfruttare al meglio un palcoscenico naturale come quello del Monte Bondone e della mitica salita Charly Gaul, quell’interminabile serie di tornanti tanto cara agli appassionati delle due ruote e gonfia di storia del ciclismo, storica mèta di arrivi di tappa del Giro d’Italia. Quantità e qualità nella terza edizione della GF Charly Gaul, che ha visto prendere il via anche il due volte vincitore del Giro d’Italia Gilberto Simoni – presente anche lui alla serata - ed altri personaggi di spicco delle due ruote, quali la due volte campionessa olimpica Paola Pezzo (al successo sul percorso “corto”), l’altro professionista della strada Denis Bertolini e la sua “collega” al femminile Luisa Tamanini e ancora l’ex pro Massimiliano Lelli ed il “master” per eccellenza Silvano Janes, senza dimenticare tutti i migliori atleti del pianeta granfondo, amatori con grinta e preparazione da professionisti. (Foto e Fonte Newspower)

martedì 16 settembre 2008

IMPRESE: Dal diario di bordo di Alex Bellini


Non doveva andare cosi´... O meglio, non mi aspettavo andasse cosi´. Eppure ero stato chiaro :"Per il mio compleanno desidero una giornata di sole e vento giusto". Da tre giorni sono fermo a causa di un maledetto vento da W e SSW che in alcuni momenti dei giorni scorsi e´ stato anche piuttosto violento. A peggiorare le cose c´e´ il fatto che non ho piu´ l´ancora galleggiante grossa, persa di recente e dellle due che ancora ho a bordo una e´ a brandelli (il mare, molti mesi fa, me la strappata come fosse fatta di cartone), l´altra, la piu´ piccola delle tre, non e´ adatta a questo tipo di lavoro. In mancanza di altro la sto comunque utilizzando assieme a 4 sacche stagne mezze piene di acqua che un po´ mi frenano, ma non sufficientemente. Non accendevo il gps da 3 giorni per paura di rimanerci male nel vedere la mia nuova posizione, ma stamattina ho preso coraggio. Vi fara´ ridere l´idea di dover prendere coraggio, ma credetemi che quando mi son visto 50 miglia a NE rispetto all´ultima posizione e´ stato come ricevere una scudisciata sulla schiena. Da settimane ho i nervi a fior di pelle, mi sento teso come una molla e per un nonnulla ho reazioni da isterico e questa ennesima difficolta´ faccio fatica ad accettarla serenamente. E´ una gran brutta situazione ed in giorni come questi tutto mi sembra impossibile. Lo so, lo so, me lo ripeto costantemente che e´ tutta questione di testa, che sono stanco quindi piu´ debole quindi piu´ soggetto a "depressioni", che manca poco e che, cosa piu´ importante di tutte, non corro nessun pericolo, eppure mi sento come se da un momento potessi cadere nel vuoto. Inoltre non posso scordare la grande fatica con cui avevo guadagnato le ultime 100 miglia remando contro forti correnti che, senza logica, mi portavano in ogni direzione. Lo voglia o no dovro´ ripercorrerle. Ma oggi era anche (e soprattutto) il mio compleanno quindi stamattina mi son detto che qualunque cosa fosse successo volevo passare una giornata serena e cosi´, fortunatamente, e´ stata. Il panettone e´ stata una delizia!

CORSA IN MONTAGNA: Elisa Desco...Un bronzo iridato per chiudere alla grande una stagione da favola


Crans Montana (SUISSE): Il titolo continentale e quello tricolore non le bastavano, domenica, la portacolori dell’Atletica valle Brembana ha chiuso in bellezza la stagione con un bronzo iridato. Un bronzo tanto importante quanto inatteso: «Sapevo di stare bene, ma non avrei mai pensato di andare a podio – ci ha confidato l’atleta piemontese originaria di Paesana -. Visto il livello delle avversarie, sia io che i tecnici nazionali avevamo pronosticato un piazzamento nelle 10. Arrivare nelle prime 5 sarebbe già stato un successo». Invece, la sua tenacia l’ha ancora portata a stupire. Sui circa 8km della kermesse elvetica, Desco è partita nel gruppo per poi chiudere con un’irresistibile progressione: «L’austriaca Andrea Mayr è partita fortissimo facendo gara in solitaria sino alla fine – ha continuato nel suo racconto -. Renate Rungger e un’atleta norvegese le sono andate dietro, mentre io sono rimasta nel gruppo delle prime 15. Al termine dell’ascesa più dura, però, ero già in quarta posizione». Continuando nel proprio forcing, la rincorsa verso il podio si è decisa solo in prossimità della finish line: «Entrata in paese ho capito che l’impresa era alla mia portata. Ho quindi ingaggiato e vinto la volata con la concorrente norvegese». Ancora emozionata per questa ennesima prestazione da incorniciare, ha concluso: «Ero già soddisfatta della mia stagione, ma questo bronzo iridato è stata la vera ciliegina sulla torta. Sono felicissima. In questi ultimi mesi mi sono dedicata anima e corpo alla corsa focalizzando gli appuntamenti e facendo grossi sacrifici. I risultati conseguiti mi hanno però ampiamente ripagato». Calato il sipario su un’estate ricca di soddisfazioni, l’autunno di Elisa Desco la vedrà ora impegnata nelle gare su strada: «Domenica, probabilmente, sarò al via della mezza di Monza. Poi mi piacerebbe correre la maratona di Venezia». (Foto M Ceresa)

SKYRUNNING: Domenica tutt i migliori per la finalissima del Buff Skyrunning World Series


Pasturo (Lc): I ragazzi del GSA Missaglia hanno in serbo un cast davvero stellare per l’edizione 2008 del Trofeo Scaccabarozzi. Domenica, al via della finalissima del Buff Skyrunning World Series, oltre ai big del “Bel Paese” sono attesi ai nastri di partenza tutti i campioni d’oltre confine. Dando una rapida occhiata alla lista partenti, spiccano i nomi di Angela Mudge, Roc Augusti, Marc Sola, Simon Booth, Andy Simonds, Jethro Lennox, Tom Owens, Luis Sanvicente,Stephanie Jimenez e Fikre Tekle e molti altri. A pochi giorni da quello che si annuncia l’evento più importante di tutta la stagione, abbiamo scambiato alcune battute con i sicuri protagonisti della Grande Corsa sulle Grigne: «Alcuni mesi fa, in quel di Premana, ho dovuto alzare bandiera bianca per un problema al ginocchio dovuto ad un lungo e faticoso trekking sui Pirenei. Ma ora sono tornata a correre in maniera eccellente e domenica sarò al via per staccare il miglior piazzamento possibile». Se sulla carta la lotta per la vittoria femminile dovrebbe essere un discorso a due tra Angela Mudge e Corinne Favre, il ruolo di outsider va di diritto all’iberica Stephanie Jimenez e alla piemontese Emanuele Brizio. Passando alla gara maschile, anche se la concorrenza si preannuncia serrata, i favori dei pronostici sono tutti per il vincitore 2007 e recordman del tracciato Jornet Kilian Burgada: «Ad inizio stagione ho pianificato le mie gare per arrivare in forma questo appuntamento – ha esordito il più giovane trionfatore di sempre nel circuito Buff Skyrunning World Series -. Domenica, anche se a malincuore, dovrò quindi battere il mio capitano Roc Augusti per aggiudicarmi la tappa e confermarmi ai vertici del circuito mondiale». Descrivendo il circuito delle Grigne, nessun dubbio: «Se dici skyrunning, dici Scaccabarozzi – ha concluso Jornet -. Vuoi per la passione con cui è organizzata, vuoi per la lunghezza e la tecnicità del percorso, questa è la gare delle gare. Il circuito mondiale non poteva scegliere finale migliore». Tra tanti stranieri, anche al delegazione italiana sarà ben rappresentata. Da tenere d’occhio il lecchese Massimo Colombo, gli orobici Paolo Gotti – Fabio Bonfanti e il campione italiano 2007 Fulvio Dapit. Per chi fosse interessato, maggiori informazioni le si possono avere contattando il GSA Missaglia con sede nella Nuova Baita – Via Giovanni XXIII, 3 Tel 0399.200.145, Fax 0399200688, Mail: info@gsamissaglia.it, Sito Internet: www.gsamissaglia.it







lunedì 15 settembre 2008

ALPINISMO: a Torino serata con Cristina Castagna


A Torino si parla di montagna, e non quella alpina dietro casa nostra, bensì di Himalaya e dintorni. Il Salewa Store di Torino, infatti, presenta giovedì 18 settembre alle ore 21 presso il Salone della Galleria d'Arte Moderna, una serata con Cristina Castagna, l'unica donna italiana ad aver messo piede sulla vetta del Makalù, a 8462 metri . La giovane alpinista vicentina parlerà della sua passione, "Il grande Amore della mia Vita" come lei stesso lo definisce: la montagna, e in particolare le alte vette. Cristina Castagna ha conosciuto questo mondo nel gennaio del 2003 con l'Aconcagua in Argentina e da allora non può farne a meno. Ancora più in alto il tentativo all'Everest nello stesso anno finito a 7800 metri: "Meglio tornare indietro" dirà "sarà per un'altra volta". Nel 2004 si riscatta e sale in vetta alla Cima Centrale dello Shisha Pangma e questa impresa la consacra come la più giovane donna italiana ad aver raggiunto un 8000. Il 2005 la porta in Pakistan sulla Cima del Gasherbrum 2. Nel 2006 tenta il Lhotse, ma come spesso succede nella vita, anche su questa vetta himalaiana deve rinunciare: a 8100 metri il freddo le attanaglia i piedi, e rientra. Nel 2007 si lascia conquistare dalla Vetta del Dhaulagiri. Il 2008 è ancora un anno fortunato e arriva in vetta al Makalu’ come prima e unica donna italiana. Tra una spedizione e l'altra torna a casa dove lavora come infermiera al Pronto Soccorso di Vicenza. E' proprio qui che impara che nella vita di tutti i giorni molte persone affrontano 8000 molto più difficili e impegnativi dei suoi.La serata promossa dal Salewa Store di Torino è organizzata in collaborazione con il CAI di Torino, la UGET e la Scuola di Alpinismo Alberto Grosso, con il patrocinio della Città di Torino. Entrata con ingresso libero.

domenica 14 settembre 2008

SKYRUNNING: Campionato italiano a Team


Aldo Moro Paluzza e Valsesia sono le compagini campioni d’Italia FSA 2008. Questo il responso della kermesse tricolore andata in scena ieri mattina sulle pendici orobiche di Rasura (So). Kermesse che ha incoronato i friulani Fulvio Dapit – Tadei Pivk e le piemontesi Manuela Brizio – Cecilia Mora. Per quanto riguarda la cronaca di gara, dopo avere tirato per gran parte dell’ascesa, i due trentini Gil Pintarelli – Silvano Fedel, si sono dovuti inchinare agli arrembanti Fulvio Dapit – Tadei Pivk. E se la gara maschile si è rivelata combattuta, in quella femminile il duo piemontese ha subito preso il largo. Per quanto riguarda il comitato organizzatore, nonostante il nubifragio di sabato e la leggera pioggia odierna, lo Sport Race Valtellina ha passato il trial tricolore a pieni voti: «Siamo soddisfatti – ha tagliato corto il responsabile del comitato organizzatore Massimo Zugnoni -. In molti mi hanno chiesto quale sarà il futuro di questa gara. Per il momento ci godiamo il successo conseguito. Un successo da condividere con i nostri volontari, il main sponsor Autotorino e tutti quelli che ci hanno dato una mano. Il prossimo anno, toccherà a Tartano ospitare la gara tricolore a team; noi ovviamente già ci candidiamo per il 2010». Podi di gara. Femminile: 1. Emanuela Brizio –Cecilia Mora 2h31’02” (Valsesia); 2. Raffaella Rossi – Silvia Cuminetti 2h38’05” (Team Valtellina – Altitude); 3. Carolina Tiraboschi – Lisa Buzzoni 2h46’14” (Valetudo). Maschile: 1. Fulvio Dapit – Pivk Tadei 2h01’52” (US Aldo Moro Paluzza); 2. Gil Pintarelli – Silvano Fedel 2h0223” ( Triathlon Trentino); 3. Gianluca Volpi – Stefano Sansi 2h06’36” (Team Valtellina). Podi Campionato Italiano: Femminile: 1. Emanuela Brizio – Cecilia Mora (Valsesia); 2. Carolina Tiraboschi – Lisa Buzzoni (Valetudo); 3. Serena Piganzoli – Anna Lucia Pianta (Sport Race Valtellina). Maschile: 1. Fulvio Dapit – Tadei Pivk (Aldo Moro Paluzza); 2. Gianluca Volpi – Stefano Sansi (Team Valtellina); 3. Carlo Ratti – Davide Trincavelli (Falchi Lecco). (Foto http://www.pizzoscalino.it/)

CORSA IN MONTAGNA: Ai mondiali tanti podi per l'Italia di Balicco


Dalle nebbie della piovosa e gelida Crans Montana, nel cantone Vallese Svizzero, emerge l’ennesima impresa della corsa in montagna Italiana. I nostri atleti colorano d’azzurro i podi per nazioni andando a confermarsi padroni nella categoria Senior uomini e cogliendo due bronzi rispettivamente nelle senior Donne e negli Junior Maschi. La copertina è doverosamente riservata all’impresa di Renate Rungger ed Elisa Desco, rispettivamente argento e bronzo alle spalle dell’austriaca Andrea Mayr. Per Renate Rungger un grande exploit ad alto livello mentre Elisa Desco completa con il podio iridato una stagione sin qui perfetta (Tricolore ed Europeo già vinti). Nella classe regina, quella dei senior maschili, l’Italia registra la consacrazione definitiva a livello assoluto del campione italiano 2008 Bernard De Matteis, ottimo 4° posto per lui, mentre la conferma in testa alla classifica per nazioni (23^coppa del mondo vinta su 24 edizioni) arriva anche grazie ai piazzamenti del 6 volte iridato Marco De Gasperi (8°), di Marco Gaiardo (11°) e di Gabriele Abate (21°). A livello individuale, nel grande giorno di De Matteis, l’oro mondiale finisce al collo del Neo Zelandese Jonathan Wyatt che vince al termine di una gara caratterizzata dal clima proibitivo e firmata con una rimonta finale degna del suo palmares sconfinato. Per l’all-black è stato infatti necessario dare fondo alle energie residue per andare a riprendere in un concitato finale l’inedita accoppiata Turco-Ugandese che lo precedeva. Nulla da fare alla fine per Martin Toroitich (2°) ed Ahmet Arslan (3°). Nelle gare Junior è il Triestino Riccardo Sterni a far gridare di gioia i moltissimi tifosi azzurri giunti in Svizzera. Per Sterni è argento iridato, alle spalle del norvegese Sindre Buraas e davanti al turco Savaser. Nella classifica per nazioni arriva un ottimo bronzo grazie a Xavier Chevrier 12° ed Emanuele Rampa 21°. Nella categoria Junior donne Italia fuori dal podio: la campionessa Italiana Sara Bottarelli non va oltre il 16° posto, seguita immediatamente dall’altra azzurra: Clara Faustini, giunta al 17° posto.

SKYRUNNING: Larger vince la Monte Cavallo


Gli organizzatori della manifestazione, l’Associazione Sportiva Montanaia Racing valutando le condizioni meteo sfavorevoli e con la speranza di avere un miglioramento del tempo ha voluto posticipare la partenza di circa un’ora. Lo starter è stato dato quindi alle 9.30 sotto una pioggia che non voleva dar tregua. Proprio per le condizioni ambientali proibitive il percorso dai 22 chilometri previsti è stato ridotto a 16 chilometri, evitando la parte in quota del tracciato. Subito dopo il via si porta in prima posizione Alessandro Morassi, l’atleta dell’Aldo Moro Paluzza si incarica di fare il ritmo, alle sue spalle Paolo Larger, e tutto i resto del plotone. Al passaggio nei pressi del Rifugio Arneri è ancora Morassi in testa, ma Larger non fatica a tenere il suo ritmo. Giunti allo scollinamento della forcella Palantina Larger prende il comando della gara, ma nella successiva discesa è costretto a lasciare la prima posizione. Gli atleti giungono al giro di boa posto a Col Indes in Alpago toccando così anche la Provincia di Belluno, anche a questo controllo cronometrico le prime posizioni non cambiano. In campo femminile l’atleta portacolori dell’Aldo Moro Paluzza Paola Romanin conduce inseguita a vista da Jennifer Linda Senik che corre tra i sentieri di casa. Nell’ultima discesa in campo maschile le posizioni rimangono invariate. Morassi dopo aver riagguantato la prima posizione nella prima discesa è costretto a lasciare la leadership nella seconda salita. I due di testa corrono appaiati sino a due chilometri dall’arrivo quando Larger preferendo il terreno pianeggiante aumenta il ritmo e guadagna quei pochi secondi che lo portano vittorioso al traguardo con il tempo di 1.26.46. Morassi chiude con quindici secondi di ritardo. Franco Plazzotta è terzo con 1.33.09. Paola Romanin affronta la dirittura finale in completa solitudine, taglia il traguardo con il tempo di 1.51.07. L’atleta di casa Jennifer Linda Senik, che per l’occasione ha raccontato la gara attraverso le telecamere di Sky Sport, ha chiuso la sua gara con 50 secondi di svantaggio. In terza posizione Alessandra Bastesin con il tempo di 2.07.20 (Foto e Fonte Areaphoto)

MOUNTAINBIKE: Neve, freddo e pioggia non intaccano il successo della gara fassana


Alexey Medvedev e Elena Giacomuzzi: sono questi i primi nomi da inserire nell'albo d’oro della Val di Fassa Bike, la nuova gara trentina che ha fatto il proprio esordio quest'oggi, “benedetta” dalla pioggia e da una colonnina di mercurio in quota di poco superiore allo zero. Questo lo scenario che, stamattina, ha accolto a Moena i 1.243 iscritti alla prima edizione della corsa riservata agli appassionati delle ruote grasse, con le vette del Lusia imbiancate dalla neve nel corso della notte. Un clima da autunno inoltrato, che ha spinto gli organizzatori ad optare per un “taglio” del percorso (ovvero all'esclusione della mitica salita del Lusia e della discesa di Malga Colvere), mettendo a dura prova pure la passione e la voglia di gareggiare dei tanti bikers che hanno risposto all'appello lanciato dalla nuova gara organizzata dall'Asd Val di Fassa Sport Events, molti dei quali hanno preferito seguire la corsa da spettatori piuttosto che ritrovarsi fradici, infangati ed infreddoliti. Un “taglio” effettuato al fine di garantire la sicurezza degli atleti, altrimenti chiamati a sfidare condizioni climatiche ai limiti dell'estremo. Meteo che ha dato un tocco di eroismo in più alla prova dei grandi della mountain bike, poi premiati dalle condizioni meteo stesse, andate in migliorando poco dopo il via, mentre a fine gara, proprio a salutare i primi della classe, è arrivato addirittura uno spiraglio di sole, seguito da altri scrosci di pioggia. Percorsi accorciati si diceva, col “marathon” che, dopo la modifica, è passato da 64 km a 50 km , mentre il “classic” (al quale è toccata la medesima sorte del marathon) è andato praticamente a ricalcare la traccia del percorso “short” di 33,4 km . (Foto e Fonte Newspower)