Da bella promessa del podismo azzurro, la cuneese Elisa Desco è ora la punta di diamante della nazionale italiana di corsa in montagna. Vincitrice del campionato europeo senior, andato in scena sabato scorso nella suggestiva località tedesca di Zell Am Harmersbach, la ventiseienne atleta di Paesana ha dimostrato sul campo che l’impegno e gli allenamenti pagano: “Ho iniziato a correre nel 1994 seguendo le orme di mio padre e mio fratello – ci ha confidato -. La mia prima gara è stata la non competitiva del paese, la Strapaesana. In quell’occasione fui notata da Silvana Cucchietti, all’epoca allenatrice dell’US Sanfront. Ho quindi cominciato ad allenarmi e l’inverno successivo ho corso il primo cross. Sarà che di far fatica non ne avevo una gran voglia, ma inizialmente non vedevo grossi risultati. I primi piazzamenti degni di nota li ho centrati nel ’97 con due secondi posti ai criterium cadetti individuali e a staffetta. A quel punto ho cominciato a provarci gusto”. Da alcune stagioni vesti la canotta dell’Atletica Valle Brembana. Cosa ti ha spinto a cambiare? “Il Sanfront è una società piccola ed ero rimasta l’unica senior. Ho quindi deciso dimettermi in gioco per capire il mio effettivo potenziale. Il confronto con compagne di club di indiscusso valore mi ha sicuramente fatto bene. Il lato negativo della cosa è stato abbandonare una provincia e una terra alla quale sono molto legata”. Vivere lontana da casa per inseguire i propri sogni, infatti, non è cosa facile. Se con il senno di poi i risultati stanno premiando questa tua scelta, inizialmente non hai mai avuto dubbi o ripensamenti? “Molte volte, ma fortunatamente ho sempre avuto il sostegno del mio ragazzo (Marco De Gasperi). Non fosse stato per lui la lontananza da casa sarebbe stata ben più drammatica. Sentivo e sento molto la mancanza dei genitori e della famiglia, ma ho voluto provarci e il risultato di sabato mi sta dando ragione. Dimenticavo, questo titolo europeo lo dedico a mamma e papà”. Ultima domanda. Come vedi il movimento in rosa? In giro ci sono giovani di talento? “L’età media è davvero molto alta; molte ragazze dopo la categoria juniores abbandonano e ciò contribuisce a mettere in crisi il settore femminile. In Italia Maria Grazia Roberti e Vittoria Salvini stanno correndo forte, ma non dureranno in eterno. Io non penso di essere un talento, ma coniugando allenamento, passione ai consigli di un grande campione sono riuscita a conquistare un titolo europeo. Il mio consiglio, quindi, è non mollate!!!”
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