(Foto Sysaworld)A tre settimane dalla Grande Corsa sul sentiero Roma, il carrozzone dello skyrunning torna in Valtellina per una classica tra le più attese del calendario agonistico estivo. Con i sui 25km e1400m di “puro spettacolo” nella suggestiva cornice del Parco Nazionale dello Stelvio, la 3ª Skyrace Ortles Cevedale andrà in scena domenica 10 Agosto. Programma e tracciato resteranno i medesimi del 2007 con partenza e arrivo a Santa Caterina Valfurva (località La Fonte). «Lo scorso anno, quando abbiamo ospitato una tappa del campionato tricolore FSA, i commenti positivi sono stati unanimi – ha esordito il responsabile del comitato organizzatore Luca Salini -. Il tracciato è molto corribile e non presenta tratti tecnici ed è quindi ideale sia per skyrunner che per chi abitualmente si cimenta su strada e vuole avvicinarsi alla montagna». Dietro le quinte tutta l’esperienza di Adriano Greco che come al solito sarà affiancato dagli uomini di Atletica Alta Valtellina e Consorzio Tourisport in collaborazione con Gruppo Forba 04, Alpini Valfurva, Cai Valfurva, Alp Forba e Soccorso Alpino: «Dietro il successo di questa gara, oltre ad un tracciato mozzafiato incastonato nel comprensorio Ortles – Cevedale, vi è grande passione e una sinergia d’intenti che ha portato a cooperare diverse associazioni. In soli due anni siamo cresciuti molto, ma sappiamo di avere ancora ampi margini di miglioramento. L’obiettivo è portare quanta più gente possibile sulle nostre montagne regalando a concorrenti e pubblico una bella giornata di sport». A livello di nomi, è già giunta l’adesione di atleti affermati e di giovani talenti in cerca di “un posto al sole”. Sfogliando la starting list figurano Paolo Colombo (Osa Valmadrera), Flavio Tomelleri (Recastello), Davide Spini (Team Valtellina), Giovanni Tacchini (Team Valtellina), Stefano Butti (Adm Ponte) e Graziano Zugnoni (ADM Ponte). «Questi sono solo alcuni degli atleti che hanno già confermato la loro presenza – ha concluso Luca Salini -. Ci attendiamo però che l’elenco partenti si arricchisca ulteriormente visto che il termine ultimo per confermare la propria presenza è martedì 5 agosto» Per chi volesse maggiori informazioni, è possibile visitare l’apposito link cliccando http://www.santacaterina.it/ e http://www.corsainmontagna.it/. Numeri utili: Consorzio Tourisport 0342/935544 info@santacaterina.it.
giovedì 31 luglio 2008
lunedì 28 luglio 2008
SKYRUNNING: Mario Poletti, da atleta ad organizzatore di eventi sportivi... il passo è breve
Sono passati solo tre anni dall’epica impresa che portò Mario Poletti a percorrere gli 84km del Sentiero delle Orobie in 8h e 52’. In questo breve lasso di tempo, il campionissimo di Clusone è cresciuto, scoprendosi pure organizzatore di eventi sportivi. Se l’Orobie SkyRaid 2007 è stato un primo banco di prova superato a pieni voti, l’evento del prossimo 3 agosto sarà per lui la definitiva consacrazione. Giovedì, nella suggestiva sede del Palamonti a Bergamo a tenere a battesimo la “Grande Corsa sui sentieri delle Orobie” vi erano anche Paolo Valoti (Presidente CAI Sezione Bergamo), Carlo Saffioti (Consigliere Regione Lombardia) e Franco Grassi (Presidente Parco Orobie Bergamasche). «La formula resterà quella 2007 con staffette a tre elementi. Ma abbiamo in serbo alcune novità – ha esordito lo stesso Poletti -. Per motivi di logistica abbiamo spostato la finish line in località Donico. Ciò ci consentirà di avere un’area più grande dove proporre vari eventi collaterali di sicuro successo. Tra questi un expo per sponsor e ditte del settore. L’obiettivo dichiarato è trasformare la manifestazione sportiva in una vera e propria “Festa della Montagna”». Il tutto con un occhio di riguardo agli atleti: «Per la serie spettacolo si, ma in assoluta sicurezza, avremo sul percorso qualcosa come 300 volontari a rappresentanza di CAI, Soccorso Alpino e ANA. Che dire, abbiamo cercato di fare le cose in grande con un montepremi totale di 20.000 euro e un orologio Polar RS100 per ogni concorrente». Tutto questo e maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale della manifestazione cliccando http://www.orobieskyraid.it/
FIS SUMMER GRAND PRIX SKI JUMPING:Nella prima prova, sabato scorso, successo di Georg Spaeth su Kofler
Il trampolino olimpico HS 140 di Pragelato torna a vestirsi a festa. Lo farà lunedì 4 e martedì 5 agosto prossimi quando T.O.P. (Torino Olympic Park), col supporto dello Sci Club Valchisone, proporrà una tappa del FIS Summer Grand Prix, la Coppa del Mondo estiva di ski jumping, che torna a Pragelato dopo la felice esperienza dell’estate passata. In gara, quindi, l’elite del salto mondiale, che si ripresenterà nella località olimpica anche il 13 e 14 dicembre prossimi per una prova di Coppa del Mondo invernale, appuntamento “clou” del 2008. Un altro importante test, dunque, per gli organizzatori piemontesi, che hanno già ricevuto l’iscrizione di 69 saltatori della categoria Elite (in rappresentanza di 17 diverse nazioni), mentre 31 saranno quelli che prenderanno parte alla parallela competizione giovanile. A farla da padrone, come storia insegna, dovrebbero essere Austria e Germania. La conferma arriva dalla prima prova del FIS Summer Grand Prix disputata lo scorso weekend nella tedesca Hinterzarten. Dominio austriaco nella gara a squadre e dominio tedesco in quella individuale. Nella prova a squadre, infatti, il successo è andato agli austriaci Kofler, Fettner, Schlierenzauer e Morgenstern, i quali hanno preceduto di soli 5 punti (1028 contro 1023) i tedeschi Uhrmann, Schmitt, Spaeth e Neumayer. Terza la Repubblica Ceca di Vaculik, Sedlak, Matura e Koudelka. Ma l’interesse maggiore, come sempre, è per la gara individuale, che ha visto il successo del tedesco Georg Spaeth, salito sul gradino più alto del podio grazie ad un secondo salto da applausi (110 metri per lui, mentre la seconda migliore misura è dell’austriaco Andreas Kofler, con 104,5 metri). Così il tedesco è riuscito a mettersi alle spalle proprio Kofler, nonché gli altri campioni austriaci Thomas Morgenstern (terzo, ma campione olimpico proprio a Pragelato nel 2006) e Gregor Schlierenzauer (sesto), vincitore a Pragelato un anno fa. Quarto, invece, il tedesco Michael Neumayer, quinto il sorprendente francese David Lazzaroni, a precedere appunto Schlierenzauer, lo svizzero Simon Ammann e l’altro tedesco, Martin Schmitt. (Foto e Fonte Newspower)
MOUNTAINBIKE: La Val di Fassa "Tracciata" col GPS
I percorsi della Val di Fassa Bike sono a portata di “click”. Anzi, a portata di GPS. Proprio in questi giorni, infatti, gli organizzatori dell’Asd Val di Fassa Sport Events hanno “tracciato” con il GPS, in collaborazione con Garmin, i due percorsi più lunghi della gara che, domenica 14 settembre, andrà ad animare i sentieri della vallata trentina, vero e proprio paradiso del biker. Vedere per credere, dunque, col file già disponibile e scaricabile gratuitamente sul sito ufficiale della gara fassana http://www.valdifassabike.it/ Iscritti ed aspiranti concorrenti, quindi, potranno analizzare ai raggi X i nuovi percorsi “marathon” (64 km con un dislivello di 2800 metri) e “classic” (47 km con 2083 metri di dislivello), mentre per il percorso “short” di 31 km basterà ricalcare il tracciato del “classic”, escludendo la mitica salita del Lusia. Tre percorsi che, oltre ad essere stati rilevati via GPS, sono stati pure tracciati nel vero senso della parola, grazie alla disposizione della necessaria cartellonistica e segnaletica, in modo da dare la possibilità a chi lo desiderasse di effettuare una prima ricognizione e, al tempo stesso, di poter scegliere con largo anticipo quale delle tre fatiche proposte dal comitato fassano affrontare domenica 14 settembre. (Foto e Fonte Newspower)
IMPRESE: Dal diario di bordo di Alex Bellini
Ieri, verso sera, mi sembrava di aver intravisto, tra le pieghe delle onde, un primo cenno di cambiamento nella direzione del vento e per tutto oggi le cose sembravano, piano piano, in fase di miglioramento ma non appena ho mollato I remi per godermi la meritata cena il vento, senza il minimo rispetto, anzi prendendosi addirittura gioco di me, ha fatto marcia indietro ed ora soffia dal solito SE. Stamattina, come avrete saputo, e´ stata una mattina decisamente insolita. Alle 06 mentre ero sul secchio (a proposito di secchio: tra tutta l´attrezzatura ammucchiata nella cabina di prua avevo scordato di avere un altro secchio, piu´ piccolo e piu´ scomodo - non mi ci posso appoggiare completamente altrimenti lo sfondo-, che posso dire mi ha salvato la vita) e facevo commenti tra me e me sulla nuova giornata appena cominciata vengo sorpreso da un soffio di balena (forse una balenottera boreale) a una decina di metri dalla barca che per poco non mi lascia stecchito dallo spavento. Nel buio ancora quasi completo non vedo nulla, solo l´acqua vaporizzata portata via dal vento. Il soffio, potente come un compressore per gonfiare le ruote delle automobili, si ripete pochi secondi dopo dalla parte opposta della barca e questa volta riesco ad intravedere una sagoma scura ed una pinna dorsale in superficie. Salto in piedi come un gatto con la sola preoccupazione di chiudere tutti I portelloni lasciati aperti. Non ho paura della balenottera in quanto tale, ma temo la sua mole. Ho letto piu´ di un racconto di speronamenti con balene e l´eventualita´ mi raggela; le conseguenze potrebbero essere devastanti. Rimango immobile in piedi fuori dalla cabina cercando di seguire i loro spostamenti basandomi sui loro affioramenti per respirare ed intanto documento i fatti con la telecamera ma sono cosi´ colpito che parlo a bassa voce. Credo che siano 3 in tutto quindi e´ abbastanza semplice tenerle sott´occhio. Mi sento come se fossi accerchiato, mi girano intorno, molto vicine e ad ogni giro mi sento sempre piu´ infastidito e non a mio agio. Non mi piace per nulla ed il loro comportamento, nonostante delle loro abitudini non ne praticamente nulla, mi sembra alquanto strano. Ero stato abituato ad avere con loro incontri brevissimi in stile "mordi e fuggi", non lunghi appostamenti come questo. Addirittura mi scivolano sotto la barca in senso trasversale piu´ volte e spero sempre che riescano a trattenere il respiro fino dall´altra parte e che i loro sonar (continua su http://www.alexbellini.it/)
ALPINISMO: Dal K2 SMS di Confortola dai campi alti
Abbiamo ricevuto un SMS da Marco in cui segnala di essere arrivato al C2 dopo una salita durata circa 8 ore in mezzo a forti raffiche di vento. Appena arrivato alla tenda ecco la sorpresa: il forte vento dei giorni scorsi e le numerose nevicate hanno riempito la tenda di neve, quindi il riposo di oggi sarà all’insegna dell’umidità (è irriferibile la testuale espressione usata da Marco!!!!!). Anche Roberto, sebbene attardato, dovrebbe essere con lui al C2. Adesso la tensione è altissima e quindi aspetteremo con ansia l’SMS di domani. I collegamenti saranno solo via SMS in quanto Marco vuole e deve risparmiare al massimo le batterie del telefono satellitare. A presto e incrociate le dita. (Lo Staff di Marco Confortola)
domenica 27 luglio 2008
CORSA IN MONTAGNA: De Gasperi vince ad Adrara e riapre i giochi in chiave tricolore
Marco De Gasperi ristabilisce le gerarchie anche in ambito nazionale. Cancellando d’un “sol botto”la caduta di Domodossola, il campionissimo della Magnifica Terra ha griffato la seconda e penultima tappa del ranking tricolore. In una prova impreziosita dalla presenza del neozelandese Jonathan Wyatt, il portacolori della Forestale Roma ha centrato un primo posto che gli ha morale e convinzione in vista dei mondiali. Per la serie vincere in due è ancora più bello, nella prova in rosa da segnalare il successo della sua compagna Elisa Desco. Questi i responsi della gara orobica andata in scena ieri mattina sul tracciato only up di Adrara San Martino. Subito davanti a dettare i tempi, De Gasperi si è portato in fuga il giovane Bernard De Mattei e il debuttante di lusso nel campionato italiano, Jonathan Wyatt: «Io e Bernard ci siamo cambiati più volte, mentre Jonathan in evidente difficoltà si limitava stare nel gruppo di testa». Forzando di nuovo l’andatura, De Gasperi è rimasto solo per gran parte delle dure erte di questa classica bergamasca. Poi, sul finale, un momento di crisi ha rischiato di compromettere tutto. «Ho avuto una sorta di blackout e mi sono messo a camminare. In quel momento Marco Gaiardo si è rifatto sotto e mi ha passato». Questo attacco è stata una vera e propria scarica di adrenalina: «L’ho ripreso e battuto in volata». Chiudendo in 43’46” De Gasperi ha quindi riaperto i giochi sulla classifica tricolore individuale: «Ciò che più conta è avere trovato quelle conferme che cercavo. Ora nel mirino vi sono il Memorial Bianchi domenica prossima e la Sierre Zinal il 10 di agosto». Per la cronaca 2° è giunto Gaiardo e 3° Wyatt.
CORSA IN MONTAGNA: Elisa Desco Campionessa Italiana con un turno d'aticipo
Adrara (Bg): Elisa Desco vince anche Sui Colli di San Fermo. La paesanese in forze all'Atletica Valle Brembana si è aggiudicata il tricolore di corsa in montagna con una prova di anticipo. Dato il suo ben noto feeling per i tracciati saliscendi, quello odierno sulle erte orobiche è un successo vale doppio: «Sicuramente – è stato il suo commento a caldo -. Visto il livello delle avversarie e le pendenze che dovevamo affrontare, avrei firmato per un posto sul podio. E invece anche sta volta mi è andata bene». Già, ma è stata battaglia dal primo all’ultimo metro: «La Runnger è partita fortissimo. Io e Antonella Confortola eravamo dietro ad inseguire». Se il sorpasso sulla fuggitiva è avvenuto nel punto più tecnico, la prova si è decisa su gli ultimi tornanti: «Ripresa Renate, la lotta per il primo posto era un discorso a due tra me e Antonella - ha continuato l'atleta seguita da Massimo Magnani -. Usciti dallo sterrato, in vista del traguardo ho spinto a tutta su gli ultimi tornati guadagnando un successo tanto sofferto quanto apprezzato». Che dire, risultati alla mano, Elisa Desco sembra avere decisamente cambiato marcia dopo la vittoria europea conquistata due settimane orsono in terra tedesca. Nell'odierno Memorial Plebani, sul tracciato di sola ascesa che da Adrara San Rocco portava ai Colli di San Fermo, l'atleta cuneese ha messo in fila il meglio della corsa in montagna italiana che nell'occasione recuperava tutte le sue "stelle", ed anche alcuni nomi nuovi del panorama montano. Nella gara valevole come 2ª e penultima prova di challenge tricolore Fidal, Elisa ha tagliato il traguardo nel tempo di 32'59". Alle sue spalle due runner del Gruppo Sportivo Forestale, Renate Runnger e Antonella Confortola. «Sono doppiamente felice di questo trionfo. Grazie alla questa vittoria, ottenuta davanti ad avversarie fortissime, mi sono già aggiudicata anche il titolo italiano assoluto con una prova di anticipo. la terza prova non sarà influente per me ai fini della classifica, in quanto una prova viene scartata. Ora punto a correre forte domenica prossima nella Corrida di Zogno (Bg), la competizione internazionale su strada che organizza la mia società».
SKYRUNNING: "Che Spettacolo il Giir di Mont"
Che spettacolo il Giir di Mont. Da sempre gara dura e ricca di colpi di scena, quest’oggi la kermesse griffata AS Premana ha festeggiato il proprio ingresso nel Buff Skyrunning World Series Trials con il nuovo record di presenze (365 iscritti) e nuovo primato cronometrico nella prova maschile. Chiudendo definitivamente i conti con il messicano Ricardo Mejia, il catalano Kiljan Jornet Burgada si è infatti presentato al traguardo di Via Roma con il sensazionale tempo di 3h10’18”. Il ventenne fenomeno iberico sprizzava gioia da tutti i pori: «Ho rincorso Ricardo per circa metà gara. Sulla salita che portava alla bocchetta di Larecc andava fortissimo. Lì, sinceramente, pensavo mi staccasse». E invece le sue innate doti da discesista hanno ancora un a volta fatto la differenza: «L’ho ripreso e staccato. Stavo gestendo il finale di gara, poi mi hanno detto che ero in zona record e ho spinto a tutta. Sono felicissimo: ci tenevo a vincere il Giir di Mont». Nonostante un esordio scoppiettante, le dure discese dell’Alta Valsassina hanno chiesto il conto al campione d’oltreoceano che, ha dovuto cedere il passo al soldatino valdostano Dennis Brunod. Per il portacolori del Cs Esercito di Courmayeur un secondo posto che vale come una vittoria in 3h17’37”. Se nella top five vanno citati il campione italiano 2007 Fulvio Dapit e lo spagnolo di Segovia Raul Garcia, anche nelle retrovie è stata bagarre. Come bagarre la si è avuta nella prova in rosa. Quando la super favorita dei pronostici, Angela Mudge, si è chiamata fuori per un dolore al ginocchio, l’andorrana Stephanie Jimenez ha subito preso il largo. Giunta a Larecc con un buon margine, l’iberica ha pagato dazio sul finale per poi calcare il gradino più alto del podio in 4h04’05”. Seconda piazza per Ester Hernandez. A completare un podio quanto mai internazionale ci ha invece pensato la russa Vera Soukhowa.
SKYRUNNING: A Premana nella Mini dominano Zugnoni e Testa
Pronostici della vigilia ampiamente confermati con il valtellinese che si è subito messo al comando dettando i tempi dal primo all’ultimo metro. Preso un bel gap sui diretti inseguitori, il portacolori dell’ADM Melavì Ponte stava quasi dilapidando una vittoria già scritta ed ha dovuto sprintare per presentarsi in solitaria al traguardo in 1h42’41”. Alle sue spalle ancora podio per l’atleta del Team Valtellina Emanuele Miotti (1h42’59”) e terzo posto per il catalano Kiko Soler Escamez (h43’26”). Anche al femminile Paola Testa ha subito salutato le avversarie vincendo facile in 2h04’36”. Secondo posto per Lorenza Combi del Runner Colico in 2h10’42” e terzo posto per l’altra lecchese Giuliana Arrigoni 2h13’16”.
giovedì 24 luglio 2008
SKYRUNNING: E'cominciato il conto alla rovescia per le Orobie SkyRaid 2008
Prima presentazione stampa ufficiale, questa mattina al Palamonti di Bergamo, per la kermesse podistica Orobie SkyRaid. Archiviati gli interventi di rito, ad entrare nei dettagli della manifestazione ci ha pensato Mario Poletti: «Lo scorso anno la manifestazione ha avuto un grossissimo riscontro di pubblico. Lungo gli 84 km si erano assiepate qualcosa come 10.000 persone. Considerando poi l’impatto mediatico della manifestazione, possiamo dire che le Orobie SkyRaid sono state un’ottima vetrina per le nostre montagne e per l’intera bergamasca». Ora, l’obiettivo è ripetersi: «Certo, e magari provando a migliorasi ulteriormente – ha continuato -. Ciò che vogliamo è mantenere la modalità di gara a staffetta a tre elementi con percorso da 84km suddiviso in SkyMarathon da 42km, SkyRace da 30 e SkyClimbing da 12. Tutti i dettagli del tracciato sono ampiamente descritti sul nostro sito http://www.orobieskyraid.it/. E per quanto riguarda l’aspetto prettamente sportivo, già vi sono le prime importanti conferme: «In manifestazioni di questo tipo il grosso delle iscrizioni arrivano a ridosso della gara, ma possiamo già dire che il Valetudo Skyrunning riproporrà il terzetto composto da Paolo Gotti, Fabio Bonfanti, Michele Semperboni. Al femminile, il club orobico sarà invece rappresentato dalla transalpina Corinne Favre, dalla locale Pierangela Baronchelli e da una terza atleta che con ci è ancora stata confermata. Sempre in ambito maschile da tenere d’occhio pure il team “La Sportiva – Crazy Idea” composto dal campione italiano Fulvio Dapit, dal russo Mikhail Mamleev e dal valtellinese Giovanni Tacchini». Per chi fosse interessato, le iscrizioni saranno aperte sino a martedì 29 luglio. Tutto questo e molto altro lo si può trovare on line sul sito http://www.orobieskyraid.it/
CORSA: Marcialonga al sesto compleanno
Dopo aver archiviato con successo la 35.a edizione della granfondo invernale (alla quale hanno partecipato ben 5600 fondisti) ed il secondo episodio dell’ultima nata Cycling (disputata il primo giugno scorso con 1300 cicloamatori), la Marcialonga delle Valli di Fiemme e Fassa (in Trentino) continua la propria corsa. Ed è corsa a tutti gli effetti, in quanto il prossimo appuntamento è proprio quello con la Marcialonga Running, corsa podistica di 24,120 km riproposta per il sesto anno consecutivo. La data è quella di domenica 7 settembre. Una corsa unica nel suo genere e per più di un semplice motivo. Unica per la tipica atmosfera che solo Marcialonga sa regalare, con un tracciato che, in parte, va a ripercorrere quello della granfondo invernale, con la quale ha in comune anche l’arrivo nello storico viale Mendini di Cavalese. Unica per le sue caratteristiche: 24,120 km, distanza inedita, e quasi tutti in leggera discesa, prima della salita finale da Masi a Cavalese, a dare lo scossone definitivo alla classifica. È l’evento di fine estate, una delle ultime fatiche estive per gli amanti del podismo, ottima anche come preparazione in vista delle maratone di ottobre. Insomma, c’è più di un semplice motivo per presentarsi al via di Moena il prossimo 7 settembre, per una gara che l’anno scorso vide schierati in griglia di partenza ben 1300 concorrenti, record per la manifestazione. (Fonte e Foto (Newspower)
ALPINISMO: Buone Notizie dal Nanga Parbat & K2
Oggi la giornata è cominciata al meglio: ho ricevuto la telefonata dall’Italia che Walter e Simon sono finalmente arrivati sani e salvi al CB del Nanga Parbat. Questa è un’ottima notizia e lo si deve soprattutto alle capacità alpinistiche e psicologiche dei due che hanno saputo resistere per quasi 10 giorni ad altezze elevate e provati psicologicamente da una grande sciagura quale è la perdita di un amico. BRAVI!! Non dimentichiamo però che la missione di soccorso è stata perfettamente organizzata da Agostino da Polenza e magistralmente condotta da due grandi come Gnaro Mondinelli e Maurizio Gallo. Quindi un ringraziamento doveroso anche a loro per tutto quello che hanno fatto e quello che hanno rischiato. La cosa che ciascun alpinista non deve mai dimenticare è che è la montagna a decidere chi far salire, chi lasciar ritornare e purtroppo chi portarsi via. Quindi,in questo caso, tutti noi dobbiamo essere “grati” al Nanga Parbat per averci ridato sani e salvi Walter e Simon. Intanto qui al CB la vita continua e tra un bucato e l’altro guardiamo con intrepida emozione il K2 che oggi sembrerebbe far capolino dalle nuvole: mentre vi scrivo, infatti, il tempo sembra si stia aprendo. Speriamo sia l’inizio della tanto famosa finestra di bel tempo. Incrociate le dita! Un abbraccio a tutti. Marco
martedì 22 luglio 2008
Dal Diario di Bordo di Aex Bellini
E cosi´ mi e´ stato impartito anche il battesimo dal Pacifico. Era inevitabile che prima o poi succedesse, che traversata sarebbe stata senza un capottamento? Benche´ ne fossi consapevole quando poi ci si trova con il mondo sottosopra non si e´ mai del tutto pronti e lo choc che ne segue e´ da rimanere paralizzati. Va detto, per tranquillizarvi, che un capottamento non e´ altro che un semplice capottamento. Per fare un paragone e´ come una caduta in bici che il piu´ delle volte non procura gravi conseguenze (ne parlerebbe diversamente Mick Dawson al quale, nel suo secondo o terzo tentativo di traversata del Pacifico dal Giappone agli Stati Uniti, il terzo giorno gli si rovescio´ la barca e non si raddrizzo´ piu´. Dovette richiedere soccorso) e neppure modifica lo stato di sicurezza in barca. Forse, se quella sera, prima di mettermi a dormire, avessi "letto" meglio il mare e le sue cattive intenzioni, mi sarei convinto di gettare l´ancora galleggiante per stabizzare la barca, ma per paura che questo mi procurasse una deriva troppo orientata a Nord (senza ancora e sfruttando il moto ondoso avrei avuto piu´ possibilita´ di proseguire verso Ovest) ho lasciato perdere e sperato nella buona sorte. Gia´ nel pomeriggio, mentre ero al carrello a remare, il mare stava prendendo forma e un paio di volte, in seguito a grosse ondate, ho dovuto mollare I remi per aggrapparmi alle barre laterali per non essere catapultato fuori. Le onde, a pochi secondi una dall´altra, si infrangevano violentemente sul fianco della barca esposto alla furia del vento e molto spesso l´acqua la riempiva fino al limite del bordo libero ( la parte delle fiancate sopra il livello dell´acqua) sommergendomi fino alla vita. In piu´ di un´occasione un´onda , colpendo la mia cabina, alzava letteralmente in aria la poppa tanto da poter scorgervi il timone per intero per poi farmi cadere pesantemente poco dopo con grossi boati. Il vento era cosi´ forte che poco prima di cena ero uscito per documentare la situazione con la telecamera e non mi era stato possibile parlare e neppure respirare. Ero divertito ma al tempo stesso molto suggestionato da tutta questa forza che un po´ di acqua ed un po´ di vento sapevano sprigionare. Dormire mi e´ subito parsa un´avventura impossibile. Da http://www.alexbellini.it/
ALPINISMO: Confortola e Manni ancora bloccati dalla neve
Qui al CB continua a nevicare e le ultime notizie che posso darvi sono che io e Roby abbiamo finito l’ovomaltina e la nutella; d’altronde in questi giorni sempre uguali, spesso e volentieri, ammazziamo il tempo facendo continue merende. Sto cominciando a pensare che la sfortuna si sia accanita con noi: stanotte mi è addirittura sparito un paio di calze!!!!! Come vi avevo promesso oggi parlerò del mio socio d’avventura Roberto Manni che, come potete vedere dalla foto, sta comodamente alloggiato nella nostra tenda Troppo bella questa tenda mi direte, vero???? Infatti: la è stata scattata nella reception dell’albergo a Islamabad!! Roberto fa la guida alpina e il maestro di sci, è un grande appassionato di montagna e proviene dalla provincia di Brescia anche se, da diverso tempo, si è stabilito a Pinzolo. Nella località turistica trentina gestisce, con la rispettiva signora Lorella, il grazioso Hotel *** “Ai Mughi” dove, a fargli compagnia, c’è anche la piccola Carlotta. Alpinisticamente, ha già al suo attivo quattro Ottomila: Cho Oyo, Lhotse, Broad Peak ed Everest (quest’ultimo salito con l’ossigeno, nell’ultima parte a causa delle avverse condizioni meteo). E’ stato compagno di cordata di Ermanno Salvaterra (grande esperto di Patagonia) nell’apertura della via Infinito Sud sulla parete sud del Cerro Torre. Inoltre numerose altre spedizioni gli hanno permesso di acquisire la necessaria esperienza per essere un ottimo compagno di spedizione. Per il momento è tutto. Un saluto a tutti.Marco
SKYRACE: Parterre de Roi per il Giir di Mont
(FOTO SANDONINI)Promessa mantenuta per gli uomini dell’AS Premana: quello in programma domenica sarà un Giir di Mont di caratura mondiale. Mentre fioccano le iscrizioni, la lista partenti è già infarcita di nomi altisonanti. Se al maschile si possono citare Kiljan Jornet Burgada, Ricardo Mejia, Dennis Brunod, Fulvio Dapit, Tofol Castanyer Bernat, Raul Garcia, Marco Rusconi, Mario Poletti, Jean Pellissier, Paolo Colombo, Carlo Bellati, Fausto Rizzi, Giovanni Gianola e molti altri, anche al femminile il record è a rischio. Con favori dei pronostici tutti per la campionessa mondiale di specialità Angela Mudge, saranno da tenere in seria considerazione la francese Corinne Favre, l’andorrana Stephanie Jimenez e la russa Vera Soukhowa. Queste le stelle sin ora accreditate per la SkyMarathon da 32km. E mentre in molti si cimenteranno sul tracciato da 20km, i big del ranking internazionale proveranno ad attaccare i best time 2007 di Emanuela Brizio ( 4h01’52”) e Ricardo Mejia (3h11’51”). Uno su tutti? Il vincitore del Buff Skyrunning World Series 2007 e campione europeo 2008 Kiljan Jornet Burgada: «Ho ancora bene in mente la sconfitta dello scorso anno – ci ha confidato -. Quando ho pianificato la stagione estiva mi sono prefissato diverse gare e tra queste vi era proprio quella di Premana. Sono tornato per vincere». Per chi fosse interessato, maggiori informazioni le si possono ottenere vistando il sito http://www.aspremana.it/
SKYRACE: Al Giro dei Laghi del Bitto vittoria per Gotti e Rossi
Valgerola (So):Buona la quinta per Paolo Gotti. Dopo quattro piazzamenti da podio, ieri il portacolori del Valetudo Skyrunning è finalmente riuscito a calcare il gradino più prestigioso della SkyRace Giro dei Laghi del Bitto. Con una gara tutta al comando il vincitore di Kima e Quattro Luglio ha tenuto a bada la concorrenza(Dario Songini – Paolo Colombo) per poi giocarsi il successo nella discesa finale con un serrato testa a testa sul compagno di club Fabio Bonfanti. Se il dominatore delle ultime edizioni si è dovuto accontentare del poto d’onore, sul gradino più basso del podio è invece salito il premanese Carlo Bellati. Quest’ultimo, sul “filo di lana”, ha tenuto dietro il portacolori del Team Valtellina Dario Songini. Passando alla gara in rosa la malenca Raffaella Rossi ha stravinto siglando per giunta il nuovo record della gara. Per lei un 4h44’58” che di fatto polverizza il 4h5021” fatto registrare lo scorso anno dalla morbegnese Sabina Bottà. Alle sue spalle, ad anni luce di distanza è giunta la lecchese Giovanna Cavalli. Terze ex equo, altre due portacolori del Team Valtellina: Sara Ruffoni – Michela Acquistapace. Nella gara da 19km, menzione d’obbligo per la bella vittoria del venticinquenne morbegnese Davide Spini. Dimostrandosi atleta tutto “testa, cuore e talento”, il portacolori del Team Valtellina si ottimamente gestito sulle rampe della Val Bomino. Lasciati sfogare il capitano dell’ADM Graziano Zugnoni e l’orobico Michele Semperboni, Spini ha prima passato il bergamasco e poi ripreso pure il mezzofondista di Piagno. Guadagnata la testa della corsa nello scollinamento ai Denti della Vecchia, la sua è poi stata una cavalcata trionfale che lo ha portato vittorioso al traguardo di Gerola Alta. Secondo posto per un affaticato Zugnoni e 3° per Semperboni. A seguire, nelle posizioni che contano, molti i valtellinesi che si sono distinti con performance di livello: 4° è giunto Christian Pizzatti (Team Valtellina), 5° Michele Pennone (Santi Nuova Olonio). Nella prova femminile a dettare i tempi è stata la bergamasca Lisa Buzzoni. Alle sue spalle, piazzamenti da podio per Giuliana Arrigoni e per la sondriese Enrica Mattaboni. Podio 32km. Maschile: 1. Paolo Gotti 3h30’13”; Fabio Bonfanti 3h30’28”; 3. Carlo Bellati 3h36’22”. Femminile: 1. Raffaella Rossi 4h44’48” (RECORD); 2. Giovanna Cavalli 4h57’59”; 3. Michela Acquistapace – Sara Ruffoni 5h54’12”. Podio 19Km. Maschile: 1.Davide Spini 2h07’16”; 2. Graziano Zugnoni 2h10’33”, 3. Michele Semperboni 2h13’14”. Femminile: 1. Lisa Buzzoni 2h50’58”; 2. Giuliana Arrigoni 2h51’14”; 3. Enrica Mattaboni 2h53’48”.
lunedì 21 luglio 2008
SKYRACE: DRamma alla SkyRace Alpi Apuane
Un podista di 49 anni, Giuseppe Bordigoni, residente a Montignoso ed agente della Polizia stradale di Massa, e' morto precipitando in un canalone mentre partecipava alla Sky race delle Alpi Apuane. Durante la competizione, l'uomo e' stato visto scivolare e cadere nel canalone Carubi. Un volo spaventoso di quasi 50 metri. Inutile l'intervento del medico del Soccorso Alpino in servizio alla corsa: l'atleta e' deceduto per le gravissime ferite riportate nella caduta. Il corpo di Bordigoni, e' stato recuperato dal Soccorso alpino di Querceta e Lucca con l'elicottero del 118. Sul posto anche i Carabinieri di Seravezza. Alla Sky race delle Alpi Apuane, dedicata a tre persone morte in incidenti di montagna, stavano partecipando 310 podisti. Il percorso, con partenza da Fornovolasco, prevedeva di raggiungere la Croce del Pania a 1859 metri di quota e poi di ritornare a Fornovolasco. 25 chilometri di corsa in altura , ad aggiudicarsi la competizione al maschile è Marco Rusconi di Valmadrera seguito a 30 secondi dal bergamasco Marco Zanchi e in campo femminile l'inglese Ruth Pickvance stacca sull'ultimo tratto d'asfalto la bergamasca Cinzia Bertasa.Giunta notizia del dramma al traguardo si è parlato subito di tragica fatalità perché a detta di tutti gli atleti le condizioni meteo erano ottime e il percorso ben segnalato essendo anche un sentiero cai e messo in ulteriore sicurezza dai molti addetti del soccorso alpino dislocati sul percorso.Tutte le attivita in programma per la giornata si sono svolte in silenzio in rispetto dell'amico skyrunner Giuseppe. (Notizia tratta da Tv Lucca).
domenica 20 luglio 2008
CORSA IN MONTAGNA: Un SUPER Marco De Gasperi ha griffato il nuovo Record del Mondo nel KM Verticale
Il miglior primato cronometrico sulla specialità (33’59” di Manfred Reichegger su tracciato in attesa di omologazione ) è durato solo 48 ore. Il sei volte campione mondiale di corsa in montagna ha subito rimesso le cose in chiaro, riprendendosi un record che già gli apparteneva. Senza l’utilizzo di racchette, il portacolori della Forestale Roma ha infilato avversari di assoluto livello per poi fermare il crono sul sensazionale tempo di 31’42”9: un record destinato ad entrare nella storia!! Questo l’eclatante responso centrato oggi dal campionissimo bormino sul percorso sondriese della Chiavenna – Lagünc. A garantire la regolarità della performance, l’omologazione Fidal e la certificazione ottenuta dalla misurazione precisa e insindacabile del percorso: “Ci tenevamo a fare le cose fatte bene – hanno dichiarato all’unisono Gino Valentini e Nicola Del Curto -. Per questo abbiamo fatto misurare il tracciato da uno studio tecnico e ottenuto la omologazione Fidal. Poi, grazie al traino di Marco De Gasperi e al passa parola di chi ha già aveva preso parte alla nostra gara,oggi tutto è andato per il meglio. Il meteo ci ha dato una mano e gli atleti sono stati superlativi. Che dire, se il primato di presenze ci inorgoglisce, il nuovo record del mondo è la ciliegina sulla torta”. Guardando al futuro: “Ora ci godiamo il successo 2008, ma sappiamo che la manifestazione ha ulteriori margini di miglioramento”. Passando alla cronaca di gara, le prime a prendere il via dalla Chiesa di Loreto a Chiavenna sono state le ragazze della gara in rosa. Da percorrere vi erano 1000 di dislivello positivo (da 352 a 1352). La prima a presentarsi sotto la finish line di Lagünc è stata la lecchese Paola Testa in 46’04”. Una buona prova la sua, battuta solo da Alessandra Valgoi dell’Atletica Alta Valtellina (44’06”). Se sul gradino più basso del podio femminile è salita l’altra lecchese Cristina Bonacina (46’15”), spettacolo allo stato puro è stato l’arrivo del campionissimo della corsa in montagna. Per lui un 31’42” finale. Tempo destinato a restare nella storia di questa singolare, quanto faticosa specialità: “Ci tenevo sia a fare bene che a riappropriarmi del miglior riscontro cronometrico nel chilometro verticale – ha esordito -. Riuscirci correndo praticamente in casa è stato il massimo”.
SKYRUNNING Agli SkyGames vincono Jornet e Confortola
Doveva essere il maltempo il protagonista all’11.a Dolomites Skyrace, ed invece a dominare la scena sulle vette della Val di Fassa che risaltavano da uno splendido cielo azzurro sono stati, com’è giusto che sia, i due più forti interpreti di questi “Trentino Sky Games”, Antonella Confortola e Kilian Jornet Burgada. La fondista azzurra non si è limitata a vincere il terzo oro di queste Olimpiadi d’alta quota, ma ha addirittura vinto la combinata e stabilito il nuovo record femminile della Dolomites Skyrace con 2h30’09”. Il catalano invece, già campione di scialpinismo e di skyrunning, non ha stabilito nessun record, ma in discesa ha veramente superato ogni aspettativa andando a vincere, pure lui, gara e combinata. La Dolomites Skyrace ha un fascino tutto suo ed il contesto col Pordoi, la Forcella Pordoi, il Piz Boè e la Val Lasties in discesa, è unico al mondo. Una gara massacrante che mette a dura prova il fisico, ma portarla a termine, a detta di tutti i quasi 650 partecipanti, è un’emozione unica ed irripetibile. La gara si è accesa fin dalle prime battute con un allungo del tedesco Helmut Schiessl. Ha bruciato tutti sulla prima salita ancor prima di entrare nel vivo della corsa sui ghiaioni del Sass Pordoi, staccando un gruppetto con i più accreditati per la vittoria finale, un manipolo di catalani scatenati ovvero Jornet Burgada, Tofol Castanyer Bernat e Agusti Roc Amador, tallonati a pochi metri da Rob Jebb. A ridosso dei primi anche un italiano, il friulano Tadei Pivk seguito a breve distanza da Matteo Piller Hoffer e Ettore Girardi. Ma la gara vera è entrata nel vivo con l’interminabile salita a zig zag dal Passo alla Forcella Pordoi, un punto molto spettacolare anche per il pubblico, con alcune centinaia di appassionati (non dimentichiamo che si era ad oltre 2.800 metri di altitudine) a distribuire generosi applausi. Il primo a transitare sulla Forcella è ancora il tedesco Schiessl, ma Kilian Jornet Burgada è già sulle sue orme, anche se staccato di oltre un minuto. Gara dai toni sempre molto alti, ritmi serrati perché la fuga del tedesco ha creato un po’ di scompiglio tra i catalani, che avevano evidentemente pensato di gestire la gara. Sulla salita - più adatta ai climbers che ai runners - che portava al Piz Boè (3.152 metri) Schiessl ha incrementato ancora il suo vantaggio, con Jornet Burgada sempre a caccia della lepre. Il tedesco è il più lesto al rilevamento dell’intermedio sul Piz Boè, con un tempo niente male, 1h17’53 (tempo record 1h16’40”) mentre Jornet Burgada fermava il cronometro su 1h19’25”, Rob Jebb dietro a 13” e Agusti Roc Amador a 15”. Gara invece di primo piano per Antonella Confortola che è partita molto veloce e si è infilata nel gruppo dei migliori in assoluto. Per dare l’idea del suo ritmo indiavolato, sul Piz Boè, a metà gara e dopo aver assorbito 1.750 metri di dislivello, Antonella Confortola ovviamente prima delle donne è transitata 14.a assoluta col tempo di 1h29’32”, da autentica marziana. Dietro a rincorrere si è messa l’andorrana Stephanie Jimenez e più dietro Pierangela Baronchelli. In discesa la gara ha cambiato subito volto. Forse, dire discesa è troppo riduttivo: scalini nella roccia, tratti in sicurezza con le funi, sentieri dei camosci (e ce n’erano tanti a fare da “spettatori”), ghiaioni, roccia viva. Schiessl ha tenuto il proprio ritmo, è stato Jornet Burgada che ha accelerato con forza, e già al rifugio Boè aveva iniziato ad alitare sulle spalle del leader. Poi in Val Lasties ha preso l’iniziativa ed è sceso come un razzo a velocità impensabile. Nel frattempo, dietro Roc Amador e Castanyer Bernat avevano raggiunto e superato il tedesco, imitati dall’inglese Jebb. In un punto molto tecnico Jebb ha tagliato lungo le rocce, i due catalani hanno seguito invece il sentiero e il britannico così ha guadagnato una trentina di secondi. Ma da dietro c’era un’altra “valanga” in arrivo. Il friulano Tadei Pivk ha messo le ali ai piedi e, come si suol dire in gergo, con una spanna di pelo sullo stomaco si è buttato a capofitto nella ripida e dissestata discesa. Roc Amador poi ha perso un po’ di metri e Pivk ha superato anche Jebb. Una gara in continua evoluzione, e solo il traguardo di Canazei ha regalato un podio un po’ inatteso. Scontato, è vero, il successo di Kilian Jornet Burgada, tutte le attenzioni erano poi puntate per le altre posizioni da podio. Il catalano ha vinto col tempo di 2.06’06”, non da record (2h04’53”) ma con soli 43” sul connazionale (catalano o spagnolo che dir si voglia) Tofol Castanyer Bernat, e poi a 58” accompagnato da un sacco di applausi arrivava l’italiano Tadei Pivk. Solo quarto l’ex campione del mondo Rob Jebb davanti a Fulvio Dapit, autore di un buon recupero nel finale. La gara femminile è stata senza storia, con Antonella Confortola sempre e da sola al comando con un consistente vantaggio. La curiosità maggiore era solo per il record da battere e la Confortola non tradiva le aspettative, conquistando il terzo record mondiale della settimana, dopo quello del Vertical Kilometer e della SkySpeed, risultati che gli sono valsi anche l’oro della combinata. Un bel carico di medaglie, con l’argento di giornata volato al collo dell’andorrana Stephanie Jimenez ed il bronzo alla bergamasca Pierangela Baronchelli. La gara l’hanno conclusa in 510, tutti speciali corridori del cielo! Vanno così in archivio i “Trentino Sky Games 2008” con il plauso agli organizzatori capeggiati da Diego Perathoner.
SKYRUNNING SkySpeed gara in verticale
Ci sono i 100 metri piani ed i cento metri in salita, di dislivello però. Si prenda un bel prato di montagna con uno sviluppo di 300 metri lineari. La pendenza massima, per dare un dato, di oltre l’80% . Sullo sfondo ad incutere ancora più paura la grigia parete del Gran Vernel e dietro la Marmolada, la regina delle Dolomiti. Stiamo parlando della terza gara di Trentino Sky Games in Val di Fassa, la SkySpeed, la versione sprint dello skyrunning. Partenza alla periferia di Penia, da dove alzando completamente lo sguardo si nota la frazioncina di Lorenz, quattro case ed una chiesa. Un gruppo di caprioli …che potrebbero essere stambecchi, abituati a pendenze anormali, per non dire verticali. Poco più di cento gli atleti capaci di sfidare se stessi ed ascese di questo genere, a valle dopo la gara un mare di acido lattico, ma davvero tanto. Sui due muri verticali al passaggio dei concorrenti, cinque per batteria, i gemiti ed i battiti cardiaci accelerati facevano paura, sforzi da ironmen e da ironwomen. Le donne appunto, con Antonella Confortola che fa la primula rossa. Si presenta al Vertical Kilometer e vince, poi sparisce, si presenta oggi pomeriggio e si infila al collo un altro oro. Un oro più pesante, perchè oggi l’ha conquistato con le unghie, proprio piantandole nelle zolle per aggrapparsi e tirarsi su. Era una gara di braccia e di gambe. La sua gara l’ha fatta sulla bergamasca Angela Baronchelli, una che non molla la presa facilmente. E la bergamasca ha pizzicato dopo il via la Confortola, e le due si sono staccate subito dalle rivali. Una gara testa a testa, a due. A metà percorso poteva essere un pareggio pieno, ma sul falsopiano finale, pochi metri ovviamente, Antonella Confortola ha allungato il passo ed è stato oro. Sono 5 i secondi di divario, abbastanza per ribadire che la reginetta di questi “giochi dell’alta quota” è lei. Brava comunque la Baronchelli, del resto Confortola è una professionista dello sci di fondo e questo è il suo periodo di carico di allenamento, è preparata. Sul podio poi è finita anche la spagnola Gemma Arro’. Gara maschile al cardiopalma. (Foto e Fonte Newspower)
sabato 19 luglio 2008
SKYRUNNING Agli SkyGames tra Italia e Spagna è 2-2
Italia – Spagna 2 a 2. Dopo l’indiscussa supremazia di ieri degli azzurri, stamattina agli Sky Games, le “Olimpiadi” della corsa in alta quota, la Spagna ha pareggiato i conti spadroneggiando nello SkyBike, la gara di duathlon con una prima frazione da Canazei al lago di Fedaia in mtb e poi un’ultima massacrante frazione di corsa sulle rampe della Marmolada. Agusti Roc Amador si è rifatto della sconfitta di ieri nel Vertical Kilometer e oggi, grazie ad una gara di corsa una spanna sopra tutti, si è messo al collo l’oro. Tra le donne successo della connazionale Neus Parcerisas la quale si è messa alle spalle la francese Corinne Favre. Giornata da cartolina, a dispetto di quella uggiosa di ieri, col sole che ha riscaldato gli atleti al via i quali, già dopo un paio di chilometri, hanno dovuto affrontare la prima rampa con la mtb, un’ascesa dove anche i migliori sono scesi di sella a causa della pendenza veramente dura. Lì il gruppo si è subito sfilacciato e su tutti è prevalsa la grande abilità sui pedali di Ivo Zulian, capace di spingere col rapporto lungo e di districarsi abilmente sui sentieri nel bosco. È stato proprio l’atleta di Soraga a raggiungere per primo la zona cambio, dopo una lunga pedalata sul filo della diga di Fedaia precedendo di una quindicina di secondi il catalano Roc Amador e di circa quaranta secondi Matteo Eydallin. Ma la gara ha preso consistenza con la corsa. Una vera e propria arrampicata lungo la pista da sci che scende dalla Marmolada. Un ghiaione galeotto che ha messo subito in difficoltà Zulian, acchiappato da uno scattante Agusti Roc Amador. Zulian si è addirittura fermato per un attimo, accodandosi al catalano per “copiarne” il ritmo. Da dietro l’alpino del CS Esercito Matteo Eydallin ha recuperato rapidamente terreno ed a metà salita era già secondo. (Fonte e foto Newspower)
ALPINISMO: Confortola, se serve molliamo il K2
Oggi il mio fratellone di Himalaya (GNARO) è arrivato a Islamabad con Maurizio Gallo per tentare di dare una mano a Walter e Simon che, dopo la tragica perdita del compagno e capo spedizione Karl, stanno continuando a salire tra mille difficoltà sulla parete inviolata del Nanga Parbat per poter ridiscendere al Campo Base.Ieri, appena ho saputo della tragedia, ho chiamato sia Gnaro che Agostino per informarli che io e Roberto eravamo a completa disposizione per un eventuale tentativo di soccorso e siamo dispositi ad abbandonare senza indugio il nostro tentativo di salita al K2 per dare aiuto Walter e Simon. Considero questa scelta dolorosa ma altrettanto doverosa!!!!Credo nell’amicizia e sono convinto che in questa situazione lasciare tutto per aiutare degli amici in difficoltà sarebbe la cosa più giusta e logica.Vi chiedo di pregare in qualsiasi maniera per Walter e Simon e spero che lafortuna sia con loro perchè il bene piu prezioso che abbiamo è la VITA.
venerdì 18 luglio 2008
SKYRUNNING: Al Giro dei Laghi del Bitto... Tutti contro Paolo Gotti
Tutti a caccia di Paolo Gotti, domenica, sui 32km della SkyRace Giro dei Laghi del Bitto. Dopo avere posto il proprio sigillo a super classiche della specialità come Trofeo Kima e Trofeo Sentiero Quattro Luglio, il portacolori del Valetudo Skyrunning è intenzionato ad arricchire il proprio palmares agguantando pure la spettacolare kermesse della Valgerola: «Il Giro dei Laghi è una gara che conosco molto bene – ha esordito il campione bergamasco -. L’ho corsa quattro volte piazzandomi due volte terzo e due volte secondo; ora è giunto il momento di provare a vincerla». Gli avversari? Quelli di sempre: «Anche se al rientro da un infortunio, il mio amico e compagno di club Fabio Bonfanti sarà un cliente scomodo per tutti. Su questo percorso è andato sempre forte e sono convinto possa fare un’ottima gara. Come lui, anche il lecchese Paolino Colombo ha le carte in regola per conquistare un posto sul podio». L’obiettivo è quindi non andare fuori giri per poi giocarsi il tutto per tutto nella risalita che dal lago di Trona porta al Paradisino. «Su quella salita si farà la gara – ha concluso un motivato Paolo Gotti -. Giunti in cima con margine, la discesa finale è abbastanza lunga e corribile per provare a sferrare l’attacco vincente». Per quanto riguarda la gara in rosa, i pronostici della vigilia sono tutti per Raffaella Rossi del Team Valtellina. Accreditato alla vittoria finale è anche il suo compagno di club Davide Spini iscritto sulla distanza di 19km. Già, perché anche l’edizione 2008 andrà in scena con la doppia formula: «Sono confermate le gare da 32 e 19 km con le modifiche apportate nel 2007 – ha esordito Renzo Maxenti del Comitato organizzatore -. Questi penso proprio che saranno i percorsi definitivi; per motivi di sicurezza e per rendere le prove più corribili, non si passerà al Benigni. Giunti a Salmurano si punterà il Lago di Trona passando vicino ai denti della Vecchia. Con tali varianti la prova lunga avrà un dislivello totale di 3600m, mentre quella corta intorno ai 2000. I tempi da battere appartengono a Fabio Bonfanti (3h29’27”), Sabina Bottà (4h50’21”), Michele Semperboni (2h04’02”) e Annalisa Ongania (2h49’23”)».
SKYRUNNING: Agli SkyGames è subito record nel Vertical Kilometer
Stambecchi con le ali! Manfred Reichegger ed Antonella Confortola, campione di scialpinismo il primo e nazionale di sci di fondo la seconda, sono i vincitori del Vertical Kilometer di Canazei, gara di apertura di Trentino Sky Games, le Olimpiadi d’Alta Quota che vedono al via 900 atleti in tre giorni sulle Dolomiti della Val di Fassa. Una gara durissima, 1000 metri di dislivello su uno sviluppo di 2.100 metri, una pendenza media del 50% ma con punti fino al 70% tanto da costringere anche i migliori a salire aggrappandosi con le mani al terreno. Partenza da Canazei (1.485 m.) e poi un’incredibile e vertiginosa salita fin sulla Crepa Neigra (2.485). Terreno pesante dopo l’insistente pioggia della notte, temperature fresche ma soprattutto la nebbia, che a folate ha coperto la cima della montagna. Sono stati in 130 a sfidare prima di tutto loro stessi con una cavalcata da veri ironmen, già perchè Manfred Reichegger, autore di uno spettacolare scatto negli ultimi 50 metri che ha “steso” l’ex campione del mondo di skyrunning, il catalano Agusti Roc Amador, ha impiegato solo 33’59”, tempo record, se di record si può parlare in questo genere di gare in cui è difficile omologare terreni di diversa consistenza e pendenza. L’impresa dell’altoatesino della Val Pusteria ha dell’incredibile. È partito subito veloce incollandosi alle spalle di Agusti Roc Amador senza mai perdere contatto. Poi negli ultimi 300 metri ha preso l’iniziativa, si è messo davanti al catalano e quando ha scollinato sulla forcella sembrava non avere più energie. Ma invece ai 50 metri, senza neppure voltarsi, ha inserito il turbo e come un’aquila ha preso il volo ed è andato a ghermire il tempo record, 33’59”. Beffato e deluso, il catalano Roc Amador ha chiuso al secondo posto con 7”, ma terzo con una forte progressione nel finale si è piazzato un altro altoatesino, Urban Zemmer. La soddisfazione per lui è quella di essersi messo dietro il campione del mondo del 2005 Rob Jebb, poi l’azzurro di scialpinismo Matteo Eydallin e altri due campioni del mondo come Kilian Jornet Burgada (skyrunning e scialpinismo) ed il neozelandese campione di corsa in montagna Jonathan Wyatt, immortalato anche lui a salire a “quattro zampe” sulle rampe più erte. La Confortola invece con i bastoncini è letteralmente volata tra i maschi, non accontentandosi di vincere e fare il record, ma piazzandosi pure 15.a assoluta. Che era in giornata lo conferma anche il distacco inflitto alla seconda, la bergamasca Angela Baronchelli vicecampionessa europea, addirittura 4’33”, mentre la terza, la spagnola Gemma Arrò Ribot è ancora più in là.(Foto e Fonte Newspower)
SPEED ROCK CLIMBING WORLD CUP:da record, 54 atleti e 13 nazioni al via
Dici Daone e pensi all’arrampicata, alle otto edizioni di Speed Rock, la spettacolare gara trentina di arrampicata sportiva “speed”, per il sesto anno consecutivo inserita nel calendario di Coppa del Mondo e quest’anno in programma per sabato 19 e domenica 20 luglio, alla presenza di 54 climbers in rappresentanza di 13 diverse nazioni. Ma quali sono le origini dell’arrampicata? Tra le tappe fondamentali dell’arrampicata sportiva ci sono senza ombra di dubbio le gare di Bardonecchia e di Arco, “capitale dell’arrampicata” dove nel mese di settembre si disputerà la 22.a edizione di Rock Master. Tuttavia il climbing, ed in particolare la specialità “speed”, ha origini molto più lontane, che affondano le proprie radici nell’Est, in particolare in Unione Sovietica, dove verso gli anni '70 si ebbero le prime esperienze, quelle che avrebbero poi condotto alle manifestazioni organizzate presso le superfici delle dighe ai giorni nostri. Il tutto, in seguito alla cooperazione tra climbers e la Hydroenergetics (Società per la produzione di energia idroelettrica) che, nel 1971, portò alla convocazione di un gruppo di forti arrampicatori presso l'Impianto di produzione di Nurek, in Tajikistan. Una presenza resa necessaria per prevenire la caduta di una parte di roccia gravitante. I climbers, attraverso la loro competenza in parete, eseguirono un lavoro altrimenti complicato da compiere, rendendo possibile la messa in sicurezza di 5000 tonnellate di roccia. Non molto tempo dopo gli stessi arrampicatori parteciparono al Campionato URSS vincendo due ori. La storia dell’arrampicata mondiale si apriva nel 1974 con l’organizzazione di una prima competizione, mentre l’esordio della specialità sul suolo italiano risale al 10 agosto 1997, a Valgrisenche, in Val d’Aosta, sulla diga Enel di Beauregard. Nel 2001, invece, fu tempo d’esordio per Speed Rock, poi divenuto uno degli appuntamenti “clou” della disciplina proprio in virtù delle singolari caratteristiche della diga Enel di Bissina. (Foto e Fonte Newspower)
giovedì 17 luglio 2008
SKYRUNNING: Agli SkyGames si comincia in salita
Le Dolomiti della Val di Fassa (in Trentino) sono pronte a vestirsi a festa: due giorni ancora e sarà tempo di Trentino Sky Games, le Olimpiadi d’Alta Quota, la cui terza edizione (la prima nel 2000 a Cervinia, la seconda nel 2006 nel Principato di Andorra) è stata affidata all’organizzazione del comitato della Dolomites Skyrace, classica dello skyrunning giunta quest’anno alla propria 11.a edizione. Le vette del gruppo del Sella e della Marmolada, dunque, vestiranno la toga e si erigeranno a giudice supremo dell’evento mondiale riservato agli specialisti dello skyrunning, con ben 10 titoli di campione del mondo in palio (cinque al maschile e cinque al femminile). Una manifestazione che ha richiamato in Val di Fassa atleti provenienti da una ventina di nazioni, tra le quali spiccano le lontane Australia, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Giappone. Quattro gare in tre giorni, questo il fitto programma che prenderà il via venerdì 18 luglio con il Vertical Kilometer, per poi bissare nella giornata di sabato con due gare (SkyBike al mattino e SkySpeed nel pomeriggio). La chiusura, invece, spetterà all’11.a edizione della Dolomites Skyrace, 22 km di fatica con partenza ed arrivo a Canazei e passaggi in quota da Passo Pordoi, Forcella Pordoi e Piz Boè, “cima Coppi” della gara con i suoi 3152 metri. Una gara, quest’ultima, al cui appello hanno risposto in massa gli specialisti dello skyrunning, ovvero ben 600 atleti, dei quali 580 hanno già confermato la propria presenza, mentre i restanti venti (seguiti da possibili altri iscritti dell’ultimo momento) lo faranno nelle prossime ore. Un centinaio, invece, sono gli iscritti alla SkySpeed, gara di “velocità” con 100 metri di dislivello racchiusi nei soli 300 metri del percorso, mentre un’ottantina saranno gli “ironmen” che prenderanno parte alla massacrante SkyBike, prova di duathlon con frazione di mountain bike (12 km da Canazei a Passo Fedaia, 2054 metri, 600 i metri di dislivello) e di corsa (4 km con 1200 metri di dislivello, con arrivo a Punta Rocca a quota 3250 metri, passando per Pian dei Fiacconi ed il rifugio Capanna al Ghiacciaio). Al momento, infine, sono circa 130 gli iscritti al Vertical Kilometer, gara altrettanto massacrante, con 1000 metri di dislivello racchiusi in soli 2,1 km di percorso, con una pendenza media che va dunque a sfiorare il 50%: detto tutto. (Foto e Fonte Newspower)
CORSA IN MONTAGNA: Nel KM Verticale “Attacco al record del mondo con Marco De Gasperi & Antonella Confortola"
Ultime ricognizioni per gli uomini del Mera Athletic Club in vista dell’edizione 2008 del Chilometro Verticale Chiavenna – Lagünc. Con partenza dal piazzale antistante alla Chiesa di Loreto e arrivo nella suggestiva cornice dell’alpeggio di Lagünc, domenica l’obiettivo dichiarato è abbattere i record di specialità appartenenti a Marco De Gasperi (Val d’Isere 2003 34’51”) & Antonella Confortola (Val d’Isere 2002 42’48”). E a provarci saranno proprio i due portacolori della Forestale Roma: «Avremo un vero e proprio “parterre de roi” – hanno annunciato all’unisono gli organizzatori Gino Valentini e Nicola Del Curto -. Oltre ai due sopracitati atleti è già confermata la presenza del lariano Lele Manzi, del sondalino Massimiliano Zanaboni e degli orobici Sergio Chiesa, Mauro Lanfranchi. Questi sono quelli certi, non è da escludere che nei prossimi giorni possa arrivare qualche altro nome eccellente». Sogno nel cassetto, toccare il centinaio di iscrizioni: «Essendo una specialità di nicchia, solitamente ci assestiamo sui 50/60 partenti – hanno continuato -. Quest’anno però si è lavorato molto per fare crescere l’evento e quindi proviamo a “pensare in grande”». A livello organizzativo, il sodalizio sondriese è stato impeccabile: «I concorrenti si affronteranno su un percorso dallo sviluppo di 3298m con partenza da quota 352 (Chiesa di Loreto) e arrivo ai 1352mslm di Lagünc. Percorso misurato e certificato da uno studio tecnico; quindi omologato dalla Fidal. Per giunta i tempi saranno registrati da cronometristi ufficiali. Ciò per dare assoluta e insindacabile garanzia di ufficialità all’evento e alle prestazioni degli atleti». Motivato come non mai, il sei volte iridato della corsa in montagna ha lanciato il guanto di sfida: «Ho provato il percorso. Mi è piaciuto e penso sia ideale per provare ad abbassare il mio personale in questa specialità. Personalmente, anche solo perché correrò nella mia provincia, darò il massimo per ben figurare. So però che non sarà facile visto il livello dei miei diretti avversari. Una cosa è certa, si assisterà ad una gran gara e per questo invito gli appassionati a non perdersela».
FIS SUMMER GRAND PRIX SKI JUMPING: il 5 agosto a Pragelato si vola
Sci nordico d’estate. Non è certo una novità a Pragelato (TO) visto che lo stadio del Salto che nel 2006 ha ospitato le Olimpiadi e che ora è gestito da T.O.P. (Torino Olympic Park) è attivo con le proprie strutture anche quando non è tempo di neve. Utilizzato come base d’allenamento e “camp” da tutte le nazionali di salto con gli sci mondiali, dallo scorso anno è anche tappa del FIS Summer Grand Prix., la Coppa del Mondo di salto estiva che si terrà il 4 e 5 agosto con ingresso gratuito. Da ricordare che il 13 e 14 dicembre T.O.P. proporrà anche una due giorni di Coppa del Mondo tradizionale, un prestigioso riconoscimento da parte della FIS. Se il salto con gli sci in Italia non ha un seguito eccezionale, in numerose nazioni europee ha invece grande successo, con audience televisivi elevatissimi e con spettatori da fare invidia ai nostri stadi di calcio più blasonati. Non è facile entrare nel “giro che conta” del salto con gli sci, occorrono comprovata esperienza, strutture all’avanguardia, organizzatori capaci. Un posto tutto da conquistare. E così, dopo il successo del Summer Grand Prix 2007, successo anche di pubblico, la FIS ha deciso di riportare il “circuito” estivo nuovamente a Pragelato. Lo spettacolo è garantito, visto che alla Coppa del Mondo estiva partecipano in pratica gli stessi atleti delle gare tradizionali e la data è quella di martedì 5 agosto, competizione in notturna sul trampolino HS 140 con ingresso gratuito. Quella di Pragelato sarà la quarta prova dello speciale “campionato”, dopo quella tedesca di Hinterzarten (26-27 luglio), quella svizzera di Einsiedeln (1 agosto) e quella francese di Courchevel (3 agosto), mentre seguiranno quelle di Zakopane (Polonia, 29-30 agosto), Hakuba (Giappone, 13 e 14 settembre), Klingenthal (Germania, 3 ottobre) e quella ceca di Liberec del 4 ottobre. Ma c’è di più, la gara di T.O.P. di Pragelato è stata inserita in un nuovo e prestigioso circuito, il “4 Nations Tournament”, proprio come succede d’inverno con il mitico “4 Trampolini”. (Foto e Fonte Newspower)
mercoledì 16 luglio 2008
SKYRUNNING: Presentato il Giir di Mont 2008
(Foto Sandonini)Presentazione stampa ufficiale, questa mattina nella sede della Provincia a Lecco per il Giir di Mont: la skyrace che ha reso famosi nel mondo, Premana e i suoi alpeggi. Inserita di diritto nel calendario FSA come Trial della Buff®Skyrunner® World Series, la kermesse podistica dell’Alta Valsassina vedrà ai nastri di partenza diversi big a livello internazionale e tutti gli skyrunner di casa. Dopo i saluti di Giovanni Fazzini, Efrem Gianola e Angelo Gianola, rispettivamente presidente del Consiglio Provinciale di Lecco, presidente della Proloco Premana e consigliere comunale di Premana, si è entrati nel vivo con l’intervento del segretario FSA Italia Darietto Busi. «Ho sempre creduto nelle potenzialità di questa gara. Due anni fa, proprio in conferenza stampa, caldeggiavo un possibile ingresso del Giir di Mont nel circuito mondiale. Tra i giornalisti presenti c’era chi aveva avuto da ridire. Ebbene, oggi sono qui a testimoniare che questo obiettivo è stato raggiunto». Un traguardo che per il club di Silvano Bertoldini è da intendersi più un trampolino di lancio che un punto d’arrivo: «A livello societario siamo impegnati su vari fronti, ma il Giir di Mont è il nostro “Fiore all’Occhiello”. Il motivo? A Premana abbiamo lo skyrunning nel DNA». Nei dettagli è invece sceso il direttore gara Filippo Fazzini: «Anche per il 2008 proporremo la gara da 32km e la miniskyrace da 20. Ciò per dare la possibilità anche a chi è meno allenato di scendere in campo e visitare le nostre montagne. Come già detto lo scorso anno, la nostra gara clou resterà quella lunga. Quest’anno saremo Trial della Buff®Skyrunner® World Series, che non vuol dire essere una prova di “Serie B”. Ai fini della classifica finale, infatti, l’avere ben figurato in un trial potrebbe fare la differenza». Per quanto riguarda la starting list, anche se mancano 12 giorni, la lista dei big è già consistente: «Hanno confermato la loro presenza Kiljan Jornet Burgada, Ricardo Mejia, Angela Mudge, Mario Poletti, Marco Rusconi, Giovanni Gianola, Carlo Bellati, Massimo Colombo, Emanuela Brizio e molti altri corridori del cielo. Che dire, vi sono tutte le premesse per una grande giornata di sport».
SKYRUNNING: Il Trofeo Kima si fa in tre
(Foto Sysaworld) Valmasino (So): Lo skyrunning moderno preferisce tracciati meno lunghi e impegnativi? No problem il Trofeo Kima sa stare al passo con i tempi. Presentata ufficialmente ieri mattina in Regione a Milano, la kermesse della Valmasino stata tenuta a battesimo dalla presidentessa dell’associazione Kima Ilde Marchetti, dal direttore gara Fabio Meraldi e dal responsabile del comitato organizzatore Marino Giacometti. Oltre a loro, sul tavolo dei relatori si sono succeduti il dirigente regionale allo sport Roberto Lambichi e due grandi amici del Kima quali Giancarlo Morandi – Camillo Onesti. Per la XIVª edizione, molte le novità: «Domenica 31 agosto, la Grande Corsa sul Sentiero Roma sarà prova unica di campionato italiano FSA di Ultraskymarathon – ha esordito Ilde Marchetti -. Altra new sarà l’introduzione della la “Kima Skyrace Val Porcellizzo”: una mezza maratona che si svolgerà in contemporanea alla gara classica da 48km, ma su differente percorso». L’obiettivo dichiarato, riportare il Kima agli antichi fasti: «Saremo davvero una gara per tutti – ha continuato Ilde Marchetti -. Avremo il Mini-Kima per gli amatori, la skyrace per chi ama i tracciati di media lunghezza e la ultra maratona per i corridori del cielo “duri e puri”. Da parte nostra il massimo impegno, ovviamente confido nella fortuna per tornare ad avere quel sole che anni addietro era nostro fedele alleato». Programma alla mano, ci sarà da divertirsi: «Proporremo un weekend all’insegna di sport, cultura, gastronomia locale e amore per la montagna».
martedì 15 luglio 2008
CORSA IN MONTAGNA: La campionessa Europea Elisa Desco si racconta
Da bella promessa del podismo azzurro, la cuneese Elisa Desco è ora la punta di diamante della nazionale italiana di corsa in montagna. Vincitrice del campionato europeo senior, andato in scena sabato scorso nella suggestiva località tedesca di Zell Am Harmersbach, la ventiseienne atleta di Paesana ha dimostrato sul campo che l’impegno e gli allenamenti pagano: “Ho iniziato a correre nel 1994 seguendo le orme di mio padre e mio fratello – ci ha confidato -. La mia prima gara è stata la non competitiva del paese, la Strapaesana. In quell’occasione fui notata da Silvana Cucchietti, all’epoca allenatrice dell’US Sanfront. Ho quindi cominciato ad allenarmi e l’inverno successivo ho corso il primo cross. Sarà che di far fatica non ne avevo una gran voglia, ma inizialmente non vedevo grossi risultati. I primi piazzamenti degni di nota li ho centrati nel ’97 con due secondi posti ai criterium cadetti individuali e a staffetta. A quel punto ho cominciato a provarci gusto”. Da alcune stagioni vesti la canotta dell’Atletica Valle Brembana. Cosa ti ha spinto a cambiare? “Il Sanfront è una società piccola ed ero rimasta l’unica senior. Ho quindi deciso dimettermi in gioco per capire il mio effettivo potenziale. Il confronto con compagne di club di indiscusso valore mi ha sicuramente fatto bene. Il lato negativo della cosa è stato abbandonare una provincia e una terra alla quale sono molto legata”. Vivere lontana da casa per inseguire i propri sogni, infatti, non è cosa facile. Se con il senno di poi i risultati stanno premiando questa tua scelta, inizialmente non hai mai avuto dubbi o ripensamenti? “Molte volte, ma fortunatamente ho sempre avuto il sostegno del mio ragazzo (Marco De Gasperi). Non fosse stato per lui la lontananza da casa sarebbe stata ben più drammatica. Sentivo e sento molto la mancanza dei genitori e della famiglia, ma ho voluto provarci e il risultato di sabato mi sta dando ragione. Dimenticavo, questo titolo europeo lo dedico a mamma e papà”. Ultima domanda. Come vedi il movimento in rosa? In giro ci sono giovani di talento? “L’età media è davvero molto alta; molte ragazze dopo la categoria juniores abbandonano e ciò contribuisce a mettere in crisi il settore femminile. In Italia Maria Grazia Roberti e Vittoria Salvini stanno correndo forte, ma non dureranno in eterno. Io non penso di essere un talento, ma coniugando allenamento, passione ai consigli di un grande campione sono riuscita a conquistare un titolo europeo. Il mio consiglio, quindi, è non mollate!!!”
SKYRUNNING: E' scatta l'ora degli SkyGames
Non sarà la sola Pechino, quest’estate, ad esporre i cinque cerchi olimpici. Anche il Trentino e la Val di Fassa, infatti, avranno le loro Olimpiadi. Si tratta degli Sky Games, le Olimpiadi d’Alta Quota, organizzate quest’anno dal comitato della Dolomites Skyrace di Canazei sotto l’egida della FSA (Federation for Sport at Altitude) ed in programma dal 18 al 20 luglio prossimi a Canazei. Quando si dice salire sul tetto del mondo, nel vero senso della parola. Più di 600 atleti, provenienti da oltre 20 nazioni, si sfideranno infatti nelle 4 discipline previste dall’evento, il quale metterà in palio ben 10 titoli di campione del mondo, per un totale di 30 medaglie. Titoli da conquistare scalando le vette dolomitiche della Val di Fassa, con i vincitori a salire – come si diceva - proprio sul tetto del mondo. Quattro le gare in calendario, ovvero Vertical Kilometer, SkyBike e SkySpeed, con la chiusura affidata all’11.a edizione della Dolomites Skyrace, la classicissima dello skyrunning chiamata ad apporre il sigillo finale sulla manifestazione. Una gara, quest’ultima, che conta ad oggi già 480 iscritti, col limite massimo dei 650 concorrenti destinato ad essere raggiunto entro la fine di questa settimana. Si prospetta, dunque, una chiusura anticipata per la gara fassana, pronta a celebrare un altro successo, davvero olimpico. Sono 15, finora, le nazioni rappresentate al via (numero destinato a crescere ulteriormente), ovvero Italia, Spagna, Gran Bretagna, Austria, Germania, Russia, Andorra, Grecia, Svizzera, Francia, Repubblica Ceca, ma anche Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Successo a livello di partecipazione, in quanto si corre dritti verso il record (l’anno scorso erano 550 i partenti), ma anche a livello di qualità della stessa, con tanti grandi nomi al via ed altri che potrebbero aggiungersi nelle prossime ore. (Foto e Fonte Newspower)
lunedì 14 luglio 2008
TRAIL: Tagliaferri vince il Valdigne
Massimo Tagliaferri, firma prestigiosa apposta all’albo d’oro della seconda edizione del Gran Trail Valdigne, la gara che si è snodata lungo la valle del Monte Bianco. 10 ore, 19 minuti e 26 secondi ber bersi tutti d’un fiato 87 km con 5.100 metri di dislivello di salita, altrettanti di discesa in condizioni a dir poco critiche di tempo. Partenza sotto la pioggia, poi schiarite, addirittura il sole, poi ancora pioggia battente, tuoni e fulmini, infine la gioia di piombare sul traguardo di Courmayeur e il Gran Trail Valdigne è suo! È di Mandello del Lario il vincitore, che ha corso col cuore oltre che con la testa, frenando la sua smania di correre nei primi 30 chilometri (da sommare ce n’erano altri 57!) anche se davanti l’argentino Pablo Barnes sembrava reggere alla grande il ruolo di leader. Ma quando lo scollinamento del Col Fetita (2.693 m.), secondo colle della giornata, era alla fine, l’argentino ha sentito il fiato sul collo di Tagliaferri e di Flavio Gadin che insieme avevano costruito la rimonta, alternandosi nei cambi. Una gara che ha visto uno sconquasso nel gruppo dei migliori già al primo passaggio in quota, sul Col Licony a 2.670 metri, dopo soli 8 chilometri dal via. Alle spalle dei tre si è subito infilato l’atteso campione di questa disciplina, Marco Olmo, il vincitore della passata edizione. Selezione netta sul primo colle anche tra le donne, con l’argentina Virginia Oliveri che ha allungato sull’americana Kim Gaylord. E mentre i più allenati sul percorso lungo transitavano a La Salle, i migliori del percorso “corto”, quello di 45 km e 2.400 m. di dislivello positivo, costruivano il podio. Il primo a tagliare il traguardo era Paolo Vierin che nell’ultima salita riusciva a beffare Massimo Junod e per il terzo posto si candidava Guido Aiazzi. Il tempo di Paolo Vierin costituisce così il nuovo riferimento, 4h36’34. Tra le donne era lotta tra le due valdostane Marlene Jocallaz e Claudia Titolo, le quali hanno relegato la canadese Chloe Lanthier al terzo posto. La gara degli “ironmen” dopo La Salle scivolava velocemente verso Morgex, Pré San Didier e si arrampicava ad Arpy. C’era ancora il sole mentre gli appassionati attendevano i primi transiti ad Arpy, ma di colpo il cielo si è imbronciato e in quota scendevano i primi fulmini con tuoni fragorosi. La cronaca della gara nel frattempo registra il sorpasso di Gadin e Tagliaferri ai danni dell’argentino Barnes mentre Marco Olmo, prima di essere costretto al ritiro per problemi ad un piede, cedeva il passo a Fabio Varesco, Christian Doliana e Thoper Gaylord in grande recupero. Olmo, il mito del Trail, a Pré San Didier abbandonava la gara. Ad Arpy i distacchi si facevano più marcati: Tagliaferri staccava di 2’20” Gadin, addirittura di 7’33” Barnes mentre Gaylord transitava quarto a 17’20”. Per dare un’idea dei distacchi il quinto, Nico Valsesia, lasciava sul terreno 33’, Varesco 35’. (Foto e Fonte Newspower)
DOWNHILL: A Pila Milivinti contro tutti
Weekend tricolore a Pila, in Valle d’Aosta: protagonisti gli uomini “jet” del downhill, con la giornata di sabato 19 luglio riservata alle qualificazioni, mentre domenica 20 si assegneranno le medaglie. Tutti in gara sulla pista “Du Bois”, in cerca del titolo di campione italiano agli Assoluti di mtb-downhill, quest’anno assegnati proprio alla località valdostana, in passato protagonista anche in Coppa del Mondo (ospitò una prova di downhill e 4Cross di CdM nel 2005), circuito nel quale il comitato organizzatore - presieduto da Mauro Grange e con lo “storico” Corrado Herin (vincitore della CdM 1997) in qualità di responsabile tecnico - vorrebbe cercare di rientrare. Il campionato italiano, anche in quest’ottica, rappresenterà un appuntamento da non fallire per gli organizzatori valdostani, per quella che si annuncia una gara a dir poco interessante. Interesse che ruoterà principalmente attorno al duello al vertice tra il campione in carica, il padovano Alan Beggin (vincitore nel 2007 sia della categoria Under 23 che della assoluta) e Marco Milivinti, rispettivamente oro e argento dell’edizione 2007 degli “Italiani”, allora disputata in quel di Cortina. Il bronzo, invece, andò a Claudio Cozzi. Una sfida che si ripresenterà anche quest’anno, con un Milivinti che arriverà all’appuntamento tricolore carico come una molla, in quanto reduce dal brillantissimo quarto posto conquistato ai campionati europei di Caspoggio, disputati una settimana fa e vinti dal francese Florent Payet. (Foto e Fonte Newspower)
MOUNTAINBIKE: Marianna Longa Starter della Bike Transalp
Soltanto pochi giorni dividono gli oltre 550 team, provenienti da 40 paesi, dal via della undicesima edizione della Jeantex Bike Transalp 2008 che transiterà da Livigno il 22 e 23 luglio. Testimonial d’eccezione del passaggio dei biker sarà la livignasca doc Marianna Longa che darà il colpo di pistola del via alla tappa Livigno-Naturno. La mountain bike in Alta Valtellina torna quindi a fare notizia con il passaggio dell’undicesima edizione della Jeantex Bike Transalp, la durissima prova a tappe che, dal 19 al 26 luglio, vedrà più di 550 coppie di ciclisti sfidarsi dalla Baviera fino al Lago di Garda. Otto tappe per un totale di 660 chilometri e oltre 21500 metri di dislivello. Il gruppo arriverà a Livigno martedì 22 luglio al termine della quarta tappa che li porterà da Scuol, in Bassa Engadina, fino sulle rive dello Spoel per una frazione di 77,16 chilometri . Qui i ciclisti ripartiranno il giorno seguente, mercoledì 23 luglio, per la quinta tappa, la più lunga con una percorrenza di 122,24 chilometri , che guiderà i biker fino a Naturno in provincia di Bolzano. Ad accogliere la carovana dei biker nella giornata di martedì, ma soprattutto a dar loro il via il giorno successivo ci sarà Marianna Longa, l’azzurra di sci di fondo che si trova nel pieno della preparazione a secco nella “sua” Livigno, ma che ha già dato prova di una buona condizione, conquistando il secondo posto in Coppa del Mondo di skiroll a fine giugno a Piglio. (Foto e Fonte Cometa Press)
domenica 13 luglio 2008
CLIMBING: Per la prima volta i cinesi a Daone, ci saranno i leaders Zhong ed He
Per la prima volta allo Speed Rock… per essere subito protagonista. La rappresentativa cinese, infatti, sabato e domenica prossimi (19 e 20 luglio) farà il proprio esordio, con otto atleti, nella gara trentina di Daone, 4.a prova di Coppa del Mondo di arrampicata “speed”, organizzata dal gruppo di volontari guidato da Alessandro Togni. Gara che, per l’ottavo anno consecutivo (il sesto in Coppa del Mondo), animerà le pareti della diga Enel di Bissina, per quella che è, in assoluto, la competizione più dura dell’intero circuito: 25 metri di scatto in perfetta verticale, ricavati dalla maestosa muraglia della diga alta 80 metri. Una Cina che, in questo avvio di stagione, è riuscita a scardinare gli equilibri della Coppa del Mondo di arrampicata sportiva “speed”. Equilibri che, solitamente, rispondevano ad un marcato dominio russo. Sfogliando le classifiche, si può notare come al comando delle graduatorie del massimo circuito internazionale (sia di quella maschile che di quella femminile) ci siano due atleti cinesi, intenzionati ad issare la “bandiera rossa a cinque stelle” anche in cima alla parete della diga di Bissina. Vincere a Daone significherebbe consacrazione, in quanto trattasi di gara che difficilmente lascia spazio alle sorprese, come confermato da un albo d’oro che porta le firme dei vari Tomasz Oleksy (due volte sul gradino più alto del podio) e del vincitore della Coppa del Mondo 2007 Sergej Sinitsyn (tre successi per lui), mentre al femminile campeggiano i nomi di Olena Ryepko, Tatiana Ruyga e Valentina Yurina. Ma la classifica maschile, dopo tre prove, dice che al comando c’è il 19enne cinesino Qixin Zhong, sorpresa, seppur a metà. Vera sorpresa fu vederlo vincere l’anno scorso in terra spagnola il campionato del mondo “speed” davanti al venezuelano Manuel Escobar e al vincitore della sfera di cristallo Sergej Sinitsyn. (Foto e Fonte Newspower)
sabato 12 luglio 2008
CORSA IN MONTAGNA: Tutti i risultati delle gare tedesche
E' azzurra la nuova campionessa europea di corsa in montagna. Elisa Desco ha centrato questo pomeriggio, a Zell Am Harmersbach (Germania, Foresta Nera), su tracciati di salita e discesa, il risultato più importante di una carriera in continuo crescendo. Sugli 8750 metri della prova femminile (600 metri il dislivello complessivo), l'azzurra, dopo 40' minuti esatti di fatica, ha preceduto di 18" la francese Constance Devillers e di 48" la britannica Sarah Tunstall. Corre forte davvero, ma rimane giù dal podio, anche Mateja Kosovelj (Slo), all'arrivo quarta a 1'20". Dietro di lei, nell'ordine, Victoria Wilkinson (GBR), Bernardette Meier (Svi) e Isabelle Guillot (Fra). Nella classifica per Nazioni, Italia terza per un briciolo di punti alle spalle di Gran Bretagna e Francia: il merito alle brave Maria Grazia Roberti - ottava e in grande rimonta dopo partenza difficile - e Cristina Scolari, generosissima e tredicesima, con l'aggiunta del rammarico per una Vittoria Salvini costretta al ritiro.Al maschile (12850 metri - 800 metri di dislivello), l'Italia festeggia l'ennesimo oro a squadre, il quattordicesimo su quindici edizioni della rassegna continentale. A vincere la prova individuale, il turco Ahmet Arslan, che dopo Cauterets 2007 concede dunque il bis. Sul finale va a rimontare uno splendido Bernard Dematteis, che attacca con il cuore in mano sin dal primo dei tre giri del tracciato teutonico. Il gemellino della Valle Varaita sogna e fa sognare il colpaccio, ma il suo argento, all'esordio nella nazionale maggiore, vale comunque un'esagerazione. L'iridato Marco De Gasperi vive giornata meno felice di altre, ma stringe i denti e conquista un bronzo probabilmente costatogli più fatica di mille altre vittorie. Marco Gaiardo è invece sesto, dopo aver lottato sin quasi al traguardo con la sorpresa portoghese Jose Gaspar, quarto, e il francese Julien Rancon, quinto. Gabriele Abate parte forte, ma comunque tiene bene, chiudendo settimo. Nella classifica per Nazioni alle spalle dell'Italia, Spagna, Turchia e altre ventitre Nazioni.Tra gli juniores maschili è un festival turco: il solo gioiellino di casa Renè Stockert, poi quarto, prova a ficcare il naso in un podio dominato dal favoritissimo Hasak Pak davanti ai connazionali Alper Demir e Emrah Akalin. L'Italia è argento nella classifica per Nazioni - il massimo risultato auspicabile -, grazie soprattuto al sesto posto del valdostano Xavier Chevrier e al nono del bresciano Luca Re, buttatisi senza timori nella bagarre e alla fine premiati da risultati di peso. Il valtellinese Marco Leoni e il bellunese Luca Cagnati fanno a lungo gara di coppia, chiudendo poi in sedicesima e ventesma posizione. Tra le juniores femminili, vince la russa Mariya Bykova, davanti a Esra Gullu (Tur) e a Tatyana Prorokova (Rus). La Russia precede Turchia e Gran Bretagna, con le azzurrine quarte: undicesima è Clara Faustini, quattordicesima Sara Bottarelli, dopo gara in cui, ne siamo certi, hanno dato tutto quanto era nelle loro corde.
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