Nel 1956 la salita del Monte Bondone ospitava l’epica impresa del lussemburghese Charly Gaul, che vinceva tappa e Giro d’Italia dopo aver sfidato il freddo e la neve. Oggi, a 52 anni di distanza, le vette della montagna che domina la città di Trento salutano il nuovo re del Bondone, il “padrone di casa” Antonio Corradini, che inserisce così il proprio nome nell’albo d’oro della Gran Fondo Charly Gaul, gara organizzata dall’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in collaborazione con l’Elite Bike School Trentino di Gilberto Simoni, oggi in sella a fianco dei ciclofondisti. Corradini primo al termine della granfondo di 124 km, ma la GF Charly Gaul edizione 2008 (897 gli appassionati al via) ha l’onore di ospitare nel proprio albo d’oro anche una firma a cinque cerchi, quella della due volte campionessa olimpica della mountain bike Paola Pezzo, al primo successo su strada in carriera. La veronese di Bosco Chiesanuova ha vinto la gara femminile sul percorso medio di 109 km (1545 metri di dislivello), tornata sul Bondone a distanza di otto anni, quando proprio sui tornanti della salita trentina aveva sostenuto la rifinitura in vista della successiva esperienza olimpica, poi culminata con l’oro conquistato in quel di Sydney. Per la biker veronese questa è stata la terza granfondo stagionale, dopo la GF Cunego e la GF Eddy Merckx: un abbonamento con le gare dei grandi campioni per lei, oggi accompagnata sul rettilineo finale niente meno che da Gilberto Simoni, lo scalatore di Palù di Giovo che si è accodato alla Pezzo proprio sulla salita del Bondone. Con lui, anche il compagno di squadra Denis Bertolini e l’ex Pro Massimiliano Lelli, per uno splendido arrivo in parata. La granfondo vera e propria, invece, parla trentino e porta il nome di Antonio Corradini, primo al termine dei 124 km di gara (2890 metri di dislivello), con partenza da Lagolo (ore 8.30) ed arrivo nelle verde piana delle Viote del Bondone. Non c’era certo la neve, quest’oggi, ad accogliere il vincitore lungo gli interminabili 19 km della salita che ha scritto pagine indelebili della storia del ciclismo, quanto piuttosto il sole, arrivato a salutare il successo del portacolori del Team Salieri, secondo nel 2007 e finalmente a braccia alzate su quella che, per lui, è la salita di casa. (Fonte e Foto newspower)
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