Val di Sole (Trentino): I Mondiali dei record si chiudono con un altro primato: non era mai successo infatti che una nazione monopolizzasse il podio del cross country maschile. Il merito è della Svizzera, che conclude nella maniera migliore un mondiale trionfale dimostrando che il lavoro svolto in profondità nel movimento della mountain bike nazionale, investendo grandi risorse sull’attività nazionale e giovanile, alla fine paga. Un podio costruito in maniera molto differente: Sauser e Vogel hanno subito inferto alla corsa un ritmo straordinario, con frazione da 16’45” quando i test dicevano che sotto i 17 minuti era impossibile andare. Ralph Naef invece è partito tranquillo, rimanendo intorno alla ventesima piazza nelle prime tornate per poi riprendere man mano tutti coloro, e sono stati tanti, che hanno pagato l’ardire di seguire il ritmo dei due connazionali. All’inizio a tenere testa ai due svizzeri è stato lo svdese Kessiakoff, mentre il pluricampione mondiale Absalon, preso un po’ di sorpresa dall’immediata accelerazione dei due, non è riuscito a riagganciarsi. Gli altri, come Hermida, Fuglsang e lo stesso Fontana nei primi 10 per le prime due tornate, rimanevano vicini ma a prezzo di sforzi altissimi. Nel terzo giro Sauser accelera visibilmente e Vogel lo lascia andare, ma la vittima dell’attacco è Kessiakoff che perde un minuto in un giro e si vede avvicinato da Absalon che nel successivo lo raggiunge e supera. Intanto da dietro inizia la rimonta di Naef, che al quinto giro è quinto e nel sesto raggiunge e supera un Absalon ormai talmente distrutto dalla fatica e in debito di ossigeno da scegliere la via del ritiro. La tripletta ormai è fatta, agli altri non restano che le briciole e pensare che Naef si vede preclusa la via delle Olimpiadi dai due che lo precedono al Mondiale e dall’iridato Under 23 Schurter dà l’idea della forza del movimento elvetico. In casa italiana detto di Fontana al quale va comunque dato atto di aver insistito per portare a termine la gara, Longo ha rotto il reggisella nel secondo giro quando iniziava a recuperare posizioni, Zoli è sempre stato anonimo così il migliore è stato Johann Pallhuber, autore di una gara tutta in progressione che alla fine lo ha visto concludere al 13. posto con Tiberi 19.. Un po’ poco ma è pur sempre qualcosa. E attenzione, perché ai Giochi Olimpici di Pechino sarà tutta un’altra storia. (Fonte Cometapress)
domenica 22 giugno 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento