domenica 8 giugno 2008

SKYRACE: Kiljan Jornet Burgada & Angela Mudge.. Strepitosi alla Valmalenco - Valposchiavo















  • Nella seconda tappa del Buff Skyrunning World Series successo per i vincitori del circuito 2007;
  • Kiljan Jornet, sul finale, ha sferrato l’attacco vincente sul “camoscio messicano” Ricardo Mejia
  • Sul gradino più basso del podio il campione italiano 2007 Fulvio Dapit;
    Nella gara in rosa, una super Angela Mudge ha sfiorato di poco il suo precedente record della gara;
  • Sul podio femminile anche la portoghese Rosa Madureira l’andorrana Stephanie Jimenez;
    Gli iscritti all’edizione 2008 erano 515. Ai nastri di partenza si sono presentati 469 concorrenti a rappresentanza di ben 20 nazioni;
  • Al traguardo di Poschiavo,tantissima gente e applausi per tutti.

Che spettacolo la Skyrace Valmalenco – Valposchiavo. Graziata da un meteo incerto sino all’ultimo, la seconda tappa del Buff Skyrunning World Series 2008 è stata teatro dell’epica sfida tra l’intramontabile campione messicano Ricardo Mejia e il giovane talento catalano Kiljan Jornet Burgada. Al femminile, come da pronostico, una super Angela Mudge ha subito staccato le dirette avversarie per poi fare gara su gli uomini. Nonostante la neve in quota e un fondo davvero fangoso, la dominatrice del circuito 2008 ha quasi sfiorato il proprio personal best che è poi è anche il record femminile del tracciato. Ma torniamo alla cronaca di gara, già sulle prime rampe che portano alla frazione di Tornadri, un Mejia in grande spolvero ha imposto il proprio forcing. Alle sue spalle seguivano nell’ordine il connazionale Victor Cortes e i catalano Kiljan Jornet - Roc Augusti. Il duello Messico – Catalunya è proseguito con il testa a testa tra l’esperienza di Mejia e il talento esplosivo di Jornet. Scollinato per primo al Passo di Campagneda ( 2627mslm e “tetto della gara”) con un discreto margine, il primo dei due si è poi involato a tutta verso la lunga discesa che porta al traguardo di Poschiavo. A 3km dal termine, l’attacco vincente del giovane catalano. Stringendo i denti Kiljan Jornet ha chiuso i conti con l’unica skyrace che non era riuscito a vincere nel 2007. E lo ha fatto con un crono di 2h43’16”. La sua gioia, al traguardo di Plaza, da Cumun era incontenibile: «E’ stato bellissimo – ha esordito -. Questa è una gara tra le più belle che abbia mai corso; ci tenevo troppo a vincerla. Riuscirci, davanti ad un mostro sacro come Ricardo è stato ancora più bello. Oggi ho battuto uno dei miei idoli, sono felicissimo». Entrando nei dettagli, ha proseguito: «Allo scollinamento di Campagneda avevo 1’ e 30”; non pensavo che l’avrei ripreso, ma poi in discesa mi sono calato a tutta». Staccato di soli 49”, nonostante l’anagrafe, Mejia ha confermato di esser

e ancora tra i migliori: «Vincere sarebbe stato meglio, ma va benissimo così. Kiljan è il presente e il futuro di questo sport. Ho provato a batterlo, ma in discesa andava di più». Felicissimo del terzo posto in 2h47’01”, il campione tricolore 2007 di specialità ci ha invece confidato: «Più di così non avrei potuto fare. Ho dato il massimo, ma i due che mi hanno preceduto erano imprendibili. Sono felice; in gara avevo ottime sensazioni e in discesa sono sceso a tutta». Passando alla gara in rosa, la dottoressa scozzese Angela Mudge ha chiuso in 3h10’40”, vale a dire 22” sopra il record precedente della gara (2h10’18” siglato dalla stessa Mudge nel 2006): «Viste le condizioni del tracciato questo primo posto vale come una vittoria da record – ha puntualizzato -. Sono andata davvero forte. Non ho nulla da rimproverarmi. Questa è una gara che mi piace e nella quale riesco sempre a dare il massimo». A 7’39”, la portoghese Rosa Madureira ha confermato il podio 2007: «La Mudge era imprendibile, ma anche io sono andata davvero bene. L’anno prossimo tornerò per provare a vincere». Sul gradino più basso del podio, con un final time di 3h21’07” è invece giunta la graziosa Stephanie Jimenez: «Rispetto allo scorso anno, nonostante il meteo, ho sofferto molto meno. Conoscevo il tracciato e ho quindi gestito la mia gara nel migliore dei modi. Il fango in discesa? No problem, nulla in confronto delle campestri che corro d’inverno». Maurizio

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