Il capo di una spedizione americana ha descritto il drammatico salvataggio, durato 24 ore, di un’alpinista francese che ha subito fratture multiple, dopo essere stata colpita da un enorme blocco di ghiaccio durante un’ascesa himalayana in Nepal. Corinne Favre, una specialista di sciate e corse in alta quota, stava tentando l’ascesa al Pumori (7161 m), cima vicina all’Everest, quando la scorsa domenica mattina (il 2 novembre, N.d.T.) è avvenuto l’incidente. “E’ stata colpita da un blocco di ghiaccio molto grande. Sarà stato di circa 200 kg è l’ha colpita all’altezza del petto” racconta il capo-spedizione Fabrizio Zangrilli.“Ho visto il ghiaccio quando stava cadendo ed era a circa 50 metri sopra di noi. Ho urlato ma noi eravamo sulle corde fisse e così non siamo riusciti a levarci di mezzo” ha detto il 36enne alpinista professionista alla AFP (Agence France-Presse). Secondo il sito mounteverest.net (Link), la Favre è stata ritrovata a 5700 m. L’impatto del blocco di ghiaccio ha inizialmente fatto perdere conoscenza alla Favre ma, mentre veniva trasportata giù dalla montagna da Zangrilli, ha ripreso i sensi. Le sue condizioni erano comunque gravi.“A questo punto ha cominciato a urlare e a lamentarsi. Era in grado di parlare e ha detto ‘Sto morendo, lasciatemi solo dormire qui’” descrive Zangrilli. “Protestava poiché aveva tanti dolori. Non era molto ‘coerente’ ma riusciva a lamentarsi” ha detto, aggiungendo che l’impatto del ghiaccio che ha colpito la 37enne Favre è stato “massiccio”. Zangrilli si è calato in corda doppia e ha trasportato il corpo ferito e sanguinante della francese per quasi quattro ore e mezza, prima che gli sherpa e gli altri membri della sua squadra gli abbiano fornito assistenza. “E’ stata molto dura dal punto di vista psicologico avere 60 kg appesi al mio imbrago e dover trascinare una persona lungo ardui traversi e quindi metterseli alle spalle” dice Zangrelli che è tornato a Kathmandu giovedì. Una volta che hanno raggiunto un paese ai piedi della montagna, un dottore francese che stava facendo delle escursioni in quella regione ha prestato le prime cure di emergenza e lunedì la Favre è stata trasportata in elicottero a Kathmandu. “E’ fuori dalla rianimazione e sta migliorando ma dobbiamo farla stabilizzare ulteriormente” afferma uno dei suoi dottori, Anip Joshi. “Anche la ‘Signora Fortuna’ ha giocato la sua parte nel salvataggio della Favre” dice Zangrilli, da Boulder, Colorado. “Siamo stati molto fortunati perché le condizioni meteo ci hanno permesso il recupero con l’elicottero nella giornata di lunedì. Il giorno successivo il tempo è cambiato e nessun volo è più stato possibile” . (Fonte www.france24.com, Foto Locatelli)
martedì 11 novembre 2008
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1 commento:
neanche il traduttore hai citato...
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